La Procura di Forlì chiede il processo per l’autista dell’autobus che nel 2017 causò la morte di Mara Lombardi sulla Ss 16

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Dovranno aspettare ancora quattro mesi, i familiari di Mara Lombardi, ma ora c’è un punto fermo nell’inchiesta per il tragico incidente di cui la donna di Gambettola (FC) è rimasta vittima, a soli 61 anni, il 7 settembre 2017: il Pubblico Ministero della Procura di Forlì, dottor Filippo Santangelo, titolare del relativo procedimento penale, ha ritenuto unico responsabile della tragedia e chiesto il rinvio a giudizio per Amand Albert Joseph Fuchslock, 55 anni, l’autista francese di Oberhaslach dell’autobus turistico che causò la carambola fatale. In relazione alla richiesta, venerdì 5 febbraio 2021 il Gup del Tribunale forlivese, dottor Giorgio Di Giorgio, aveva fissato l’udienza preliminare, che però è stata subito rinviata al 4 giugno 2021 per legittimo impedimento del legale dell’imputato, ma con sospensione dei termini di prescrizione.

La tragedia si è consumata alle 7.30 del mattino sulla Statale 16 Adriatica, al km 179,600. La signora Lombardi, conosciutissima in tutta la zona anche perché lavorava nella nota struttura ricettiva di famiglia, l’hotel Bamby di Gatteo, viaggiava come passeggera su una Ford Focus condotta dalla cognata, M. A. S., 60 anni, anche lei di Gambettola: la vettura, che procedeva verso Ravenna, era ferma a centro strada, sulla sua corsia, in attesa di avere via libera nel senso opposto per girare a sinistra. E’ allora che su di loro, da dietro, si è “abbattuto” un pesante autobus Neoplan Cityliner con a bordo 17 passeggeri di nazionalità francese, partito da Bellaria Igea-Marina e che a sua volta percorreva la SS 16 nella stessa direzione della macchina. Il suo conducente, Fuchslock, con una grave “condotta commissiva” per citare la richiesta del Sostituto Procuratore, ha tamponato con violenza, a una velocità stimata di 84 km/h, la Focus scaraventandola nella corsia opposta, dove l’auto delle due donne si è scontrata frontalmente anche con una Ford Mondeo che sopraggiungeva condotta da un cinquantaduenne residente a Cervia di nazionalità moldava. Un inferno. Per Mara Lombardi non c’è stato nulla da fare, è morta sul colpo a causa dei devastanti politraumi riportati. Si è miracolosamente salvata, invece, la cognata, che tuttavia ha rimediato lesioni importanti per una prognosi pesante, così com’è rimasto ferito anche il conducente della Mondeo.

La Procura di Forlì ha subito iscritto nel registro degli indagati per i reati di omicidio stradale e lesioni personali stradali gravi l’autista del bus turistico e, a conclusione della lunga fase di indagini preliminari, e sulla base di tutti i riscontri di prova, tra cui la relazione finale della Polstrada di Cesena, intervenuta per i rilievi, il dottor Santangelo ha chiesto il processo per il 55enne di Oberhaslach, ritenuto l’unico responsabile del sinistro e della morte della vittima e a cui si imputano sia colpe specifiche, per la violazione delle norme del Codice della Strada (in particolare, quella di regolare la velocità e conservare sempre il controllo del veicolo onde essere in grado di compiere tutte le manovre necessarie, specie l’arresto tempestivo), sia colpe generiche, per la violazione di regole cautelari di diligenza, prudenza e perizia: regole che, scrive il Pm, “avrebbero imposto di accorgersi, guardando, e di tenere in debito conto della presenza di un veicolo fermo sulla carreggiata, intento a svoltare a sinistra”, e che avrebbero dovuto essere osservate a maggior ragione in rapporto “al peso e alle notevoli dimensioni del mezzo guidato” e alle “qualifiche di un autista dotato di patente ABDE”.

Nonostante questo quadro probatorio schiacciante, però, il marito, il figlio, la mamma, il fratello e la cognata della vittima hanno anche dovuto subire l’amarezza delle risposte zero sin qui ricevute sul fronte risarcitorio. I congiunti della signora Lombardi, tramite il consulente legale Riccardo Vizzi, per ottenere giustizia ed essere risarciti in modo congruo per la terribile perdita si sono affidati a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e tutela dei diritti dei cittadini, ma ogni tentativo esperito con l’assicurazione del bus, Axa France, e con l’Uci, Ufficio Centrale Italiano, che rappresenta in Italia le compagnie straniere, si è infranto contro un muro: Axa ha continuato a sostenere la tesi, sconfessata da ogni riscontro, secondo cui la Focus prima avrebbe fatto il frontale con la Mondeo e poi sarebbe finita contro l’autobus! Al punto che si è dovuto procedere anche con una citazione in causa avanti il tribunale civile di Forlì. L’auspico è che ora la richiesta di rinvio a giudizio, oltre a culminare in un rapido processo e con una equa condanna del responsabile, sblocchi anche questa dolorosa situazione.

 

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