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Assembramenti al passaggio della Coppi-Bartali a Forlì, incomprensione e mistificazione

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Ieri mattina, 27 marzo, in Piazza Saffi oltre all’arrivo della tappa della corsa ciclistica di livello nazionale, si è parimenti celebrato una scena incomprensibile e mistificata, brutta copia delle commedie del celeberrimo Pirandello e delle sue altrettanto famose maschere.

Iniziamo con chiarire due aspetti : il primo è quello che chi scrive non era presente, poiché non era stato invitato il pubblico e quindi non volevo far parte della solita contraddittoria scena commentata da coloro che contribuiscono a creare assembramenti, per poi additare agli stessi scandalizzati ; il secondo aspetto riguarda il comune il quale aveva il mero incarico di ospitare una gara, senza aver ne alcuna responsabilità, ne alcuna possibilità di discriminare. Per intenderci la gara di stamani si è svolta nello stesso ambito del campionato di calcio nazionale, ovvero nell’ambito dello sport professionistico autorizzato nonostante tutti i limiti della pandemia.

Evitando ovviamente di scendere in paragoni sul “ita est”, con tutti i giustificati dissensi da parte dei cd sport minori, sicuramente la kermesse ciclistica a differenza del calcio offre molti spunti polemici ed incomprensibili, per coloro che stanno soffrendo per le chiusure delle loro attività. Intanto gli incontri di calcio si svolgono al chiuso mentre, il ciclismo prevede un movimento di una immensa carovana proveniente da ogni dove che passa attraverso le città con tutte le potenzialità di contagio, inoltre ancorchè il pubblico non sia stato invitato, non è certamente vietato uscire da casa e recarsi in piazza, quindi dovrà essere il Governo a spiegare la contraddizione di richiamare di fatto un assembramento in un contesto di zona rossa, nel quale è vietato anche andare a trovare la zia nel vicino comune, senza essere multati o denunciati e trascorrere la Santa Pasqua chiusi in casa.

Mentre il servizio offerto dalla TV di Stato era accuratamente ed evidentemente tagliato ad arte, evitando con certosina maestria ogni inquadratura di persone assiepate lungo il tragitto della corsa, non evitava invece di affermare che la città dove la corsa avrebbe fatto base sarebbe stata San Marino. Proprio quella vaccinata con lo sputnik, nel quale tutti i ristoranti ed esercizi di ricezione turistica sono aperti!?! La beffa oltre la possibile discriminazione !?

Direi che mentre nella famosa foto di Coppi e Bartali, nessuno seppe mai chi passò la borraccia all’altro, nel caso della gara ciclistica chi sia stato favorito apparirebbe molto più chiaro.

Raffaele Acri

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