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Caso “La Nave”: chi rispetta la legge non tiene al bene dei bambini?

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Durante il Consiglio comunale di lunedì, è venuta alla luce la vicenda dell’istituto “La Nave”. Nonostante sin da domenica 7 il Comune di Forlì avesse informato le scuole che le normative ministeriali escludevano dalla didattica in presenza in “Zona rossa” tutti gli alunni tranne quelli con disabilità e bisogni educativi speciali, presso questa scuola sino a mercoledì 10 compreso sono stati accolti anche i figli di sanitari e Forze dell’Ordine, a seguito di una circolare della Direttrice che decideva arbitrariamente di far partire l’applicazione delle norme dal lunedì successivo, 15 marzo.

Ciò mentre tutti gli altri istituti cittadini, pur con gravi sacrifici tanto per le scuole che per le famiglie, ottemperavano alla legge.
Durante il Consiglio è stato poi confermato che l’ 11 marzo il Sindaco di Forlì ha intimato alla scuola l’immediata cessazione di ogni attività non autorizzata, e ha successivamente presentato un esposto alla Procura sulla vicenda.

Non abbiamo quasi avuto il tempo di esprimere il nostro apprezzamento per l’azione dell’Ente, che il Sindaco è intervenuto profondendosi in una spassionata difesa dell’Istituto nei confronti del quale lui stesso aveva appena presentato un esposto, addebitando quanto accaduto all’eccesso di burocrazia e definendo la vicenda come frutto della volontà di “fare il bene dei bambini”.
Queste frasi sono inaccettabili. Caos burocratico o meno, tutte le scuole si sono attenute.  Solo “La Nave”, pur avendo ben chiara sin da lunedì (come è esplicitamente scritto nelle varie circolari diffuse) la situazione, ha deciso di procedere in deroga alla legge.

Vorremmo capire inoltre se per il Sindaco chi rispetta le norme non “tiene al bene dei bambini”. Gli istituti che si sono attenuti a quanto disposto dal ministero, e tutte le famiglie che, non godendo di “trattamenti di favore”, hanno dovuto sopportare per intero il peso delle restrizioni, non ci tengono? In questa fase così difficile, la coesione sociale può essere conservata solo se i sacrifici valgono per tutti, senza elusioni o eccezioni per pochi privilegiati.

Infine ci chiediamo se, stante l’esposto presentato dal Comune, non si ponga un problema politico e istituzionale rispetto all’incarico di Presidente della III Commissione consiliare ricoperto dalla Dirigente scolastica in questione, specie tenuto conto  che tale Commissione si occupa di scuola e istruzione e ha l’incarico di monitorare gli effetti del Covid-19 sul territorio forlivese. In tutta tranquillità riteniamo che, anche a tutela del sereno e proficuo lavoro della Commissione medesima, sia opportuno che la Presidente rassegni quanto prima le sue dimissioni da detto incarico.

Il gruppo consiliare Forlì e Co.

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