PD e Forlì e Co: “Il no a ZAKI che imbarazza il Comune”

“La situazione è allarmante: il Consiglio comunale è praticamente fermo. Già la seduta del 1′ marzo è stata rinviata per carenza di argomenti e anche nel Consiglio di lunedì sono in discussione solo due pratiche urbanistiche dell’anno scorso. Intanto su temi di interesse immediato — come IRPEF, inceneritore, impianti sportivi, richieste di sostegno alle famiglie a scuole chiuse — stiamo integrando i lavori del Consiglio con mozioni condivise dalla minoranza di CSX, ricevendo spesso chiusure pregiudiziali dalla maggioranza; sul centro storico è da un anno e mezzo che diciamo che il Consiglio comunale doveva essere aperto al più ampio dibattito pubblico, e invece siamo ancora fermi al punto di partenza” è quanto affermano i Consiglieri del PD e di Forlì e Co. nella conferenza stampa convocata dai tre gruppi di CSX (PD, Forlì e Co., Italia Viva).

A proposito di mozioni, i Consiglieri rincarano la dose su quanto accaduto in Consiglio sulla mozione, sottoscritta da PD, Forlì e Co., IV, e 5stelle, per il conferimento della cittadinanza italiana allo studente di UNIBO Patrick Zaki, iniziativa promossa dall’associazione Station to Station che ha già superato le 182.000 firme: “Il no della destra forlivese, in primis della LEGA, mette in imbarazzo la Città di Forlì, a partire dal Sindaco Zattini, che quello stesso giorno – ricordano i Consiglieri – ha inaugurato, accogliendo la richiesta pervenuta dell’Università di Bologna,  la sagoma di Patrick in Consiglio comunale; evidentemente – chiosano – per certa destra quella sagoma è una mera “foglia di fico” dalla funzione solo ornamentale. Una contraddizione evidente tra la volontà del Sindaco e quella di parte della maggioranza che rigetta ancor di più la città di Forlì nell’isolamento e contrasta con la diversa accoglienza che ha ricevuto tale iniziativa a livello nazionale: la mozione per la cittadinanza a Zaki presentata in Senato (con Liliana Segre prima firmataria), infatti, è stata sottoscritta da senatori appartenenti a diversi partiti, anche della Lega stessa”.

Per i DEM e Forlì e Co. “l’ultimo Consiglio comunale è la cartina di tornasole per i cittadini forlivesi dell’agitazione e della confusione che attualmente regna sovrana nella maggioranza: la LEGA e i suoi alleati di destra sono rimasti soli in Consiglio comunale, dopo aver esasperato il dibattito al punto da indurre tutte le forze politiche ad abbandonare l’aula, in particolare l’unica forza moderata della maggioranza, la Lista Civica Forlì Cambia. Come se non bastasse, a seduta chiusa per esplicita dichiarazione della Presidente del Consiglio comunale, la LEGA, in una sorta di ripicca verso la Lista Civica, ha forzato la Presidenza per proseguire i lavori al fine di votare una mozione presentata dal Consigliere Marchi e dal Consigliere Dogheria, nonostante fossero assenti, ed obbligando il Segretario generale a intervenire per porre fine ad una illegittima forzatura”.

In definitiva, concludono Gruppo Consiliare del Partito Democratico di Forlì e Gruppo Consiliare Forlì e Co “riteniamo che l’assenza di argomenti in Consiglio comunale e le modalità, qui testimoniate, con cui la LEGA forlivese oggi governa Forlì la dicano lunga sul perché non manchi già chi in Città parli di “mandato sprecato”, al momento caratterizzatosi esclusivamente per diatribe interne alla maggioranza e per l’avanzata, e poi ritirata nell’imbarazzo generale, proposta di realizzare un nuovo IPER-ESSELUNGA a Coriano; il nostro costante impegno è dare a quei cittadini concreta dimostrazione che un’alternativa esiste già”.

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