ROMAGNA E ROMAGNOLI NEL MONDO / 10 / Le “Ravenna” nel Nord-Ovest degli Usa e in Canada, fra Montana, Seattle e Ontario

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Finisce con questa puntata il viaggio fra le “Ravenna” presenti in Nord America (ma in seguito parleremo di altre città). La prima località con tale nome che incontriamo in quest’ultima tappa è nello stato del Montana, dunque nell’area delle Montagne Rocciose che, come abbiamo visto in precedenti numeri della nostra rubrica, fin dalla metà dell’Ottocento circa vide l’arrivo di gesuiti e missionari, fra cui alcuni romagnoli, giunti con l’intento di convertire i nativi e di predisporre per loro opere di soccorso. Teniamo conto però che, come annota Andrew Rolle, «gli immigrati che vennero […] a stabilirsi nel Montana non vennero nella scia dell’attività gesuita: ci vennero per trovarvi lavoro e per dare un avvenire ai loro figli. Il territorio andava, per così dire, innervandosi di nuove ramificazioni ferroviarie, ed era ricco di risorse minerarie e terre libere. Pochi erano i coloni, tanto che nel 1872 si costituì una Montana Immigration Society per incoraggiare l’immigrazione. Quattro anni prima che Custer fosse sconfitto a Little Big Horn» (A.F. Rolle, Gli emigrati vittoriosi, Rizzoli, Milano 2003, p. 183). E un po’ di gente arrivò, anche se non molta. La maggiore comunità italiana del Montana era quella di Meaderville, campo di minatori di rame nei dintorni di Butte.

Ravenna Montana

Una miniera nell’area di Missoula, Montana

Banda

La banda di una comunità di minatori della contea di Granite

Rolle scrive: «L’ambiente era rozzo e aspro quando arrivarono, ma essi [gli italiani di Meaderville] gradualmente lo ingentilirono creando le loro trattorie, i loro negozi, i loro luoghi di ritrovo. Assistevano alle funzioni religiose nella chiesa della parrocchia di Sant’Elena, dove si parlava soltanto l’italiano; poi formarono un’altra comunità nei dintorni, precisamente a Walkerville» (Ivi, p. 184). Oltre a lavorare come minatori, gli italiani furono orticoltori nei sobborghi di Billings, di Missoula, di Anaconda e di Great Falls. Dei 2.499 stranieri che presero la cittadinanza nel Montana nel 1898, 127 erano italiani; nel 1910 i nostri connazionali, in quello stato, non superavano ancora i 6.600. Ma, coma annota Rolle, «se dalla quantità si passa alla qualità, va detto che questi italiani, formando i quadri direttivi delle prime missioni dei gesuiti e delle miniere, e concorrendo a costruire le città, contribuirono […] a forgiare la “vita di frontiera”» (Ivi, p. 187).

Ravenna Montana

Paesaggio della zona in cui si trova Ravenna (Montana)

Non sappiamo, vista la scarsità di informazioni reperibili, se la “Ravenna” del Montana debba la sua fondazione e il suo nome a qualcuno di quegli emigrati “pionieri”. Possiamo solo dire che il villaggio è nella contea di Granite (creata nel 1893 con un nome riferito alle montagne granitiche contenenti molte miniere), che è posto a 1.122 metri di altitudine, che è di modestissime dimensioni (l’intera contea ha meno di tremila abitanti) e che dista 39 chilometri da Missoula.

Proseguendo verso ovest e la costa pacifica arriviamo nello stato di Washington, e precisamente nella sua maggiore città, Seattle. Qui, oggi in forma di bel quartiere residenziale e di un parco omonimo, troviamo una “Ravenna” oggi inglobata nel tessuto urbano, ma un tempo località a sé. Il nome deriva espressamente dalla città romagnola, e ne tratteggiamo brevemente la storia avvalendoci anche delle ricerche del ravennate Andrea Casadio, che pubblicò qualche anno fa, in merito, un paio di articoli su «Ravenna In Magazine», a cui rimandiamo (A. Casadio, Una storia americana, in «Ravenna In Magazine», VIII, n. 2, maggio 2009, pp. 26-30; Id., Ravennati d’America, in «Ravenna In Magazine», X, n. 5, novembre-dicembre 2011, pp. 89-91), come rimandiamo al libro di Ann Wendell, Seattle’s Ravenna Neighborhood, Arcadia Publishing, 2007, inserito dall’editore nella collana «Images of America». Dunque, nel 1887 il pastore protestante rev. William Beck, originario del Kentucky, acquistò circa 160 ettari di terreno vergine, ricco di boschi di conifere, a nord del nascente abitato di Seattle, in cui cominciò a sorgere un insediamento (Ravenna), ai margini di quello che venne chiamato Ravenna Park, una splendida area naturalistica lungo la valle del torrente vicino, a sua volta ribattezzato Ravenna Creek.

Ravenna Seattle
Ravenna Seattle
Ravenna Seattle

Immagini del Ravenna Park tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento

Fra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, il parco divenne un’attrazione (a cui si accedeva pagando un biglietto del costo di 25 centesimi di dollaro) nota e apprezzata in tutti gli Stati Uniti, soprattutto grazie agli alberi giganti alti anche più di 100 metri (ai più grandi vennero attributi nomi di personaggi eminenti), che vi erano conservati (e che in parte furono poi, purtroppo, abbattuti). Oggi, come annota Casadio, «Ravenna è una tranquillo quartiere residenziale di Seattle, adiacente alla University of Washington, e il parco, anche se privo dell’attrazione che lo rese celebre nei suoi primi anni di vita, resta un’isola di verde e di pace nel cuore della metropoli della West Coast».

Ravenna Seattle
Ravenna Seattle

Scorci della “Ravenna” di Seattle oggi

Lo stesso Andrea Casadio, spulciando i registri dei visitatori della tomba di Dante fra la metà dell’Ottocento e il 1920, conservati nei fondi antichi della Biblioteca Classense, ha trovato annotati, sotto la data del 27 aprile 1910, «Mr. And Mrs. W.W. Beck, of Ravenna Park, State of Washington, USA – or the pines of America». Insomma, il fondatore della Ravenna di Seattle era stato in seguito in visita alla città romagnola a cui in qualche modo si era ispirato, di cui doveva conoscere bene la storia, la cultura e il paesaggio, tanto da avere fatto un collegamento tra la vegetazione del nostro territorio e quella della zona da lui acquistata e valorizzata negli USA: «He named the place “Ravenna” after in Italian seacost town that was famous its pine trees, where poets, warriors, and statesmen once strolled in a state of euphoria similar to his own». William Beck morì – suggestiva coincidenza – all’età di 93 anni il 4 dicembre del 1944, cioè esattamente nel giorno in cui la “nostra” Ravenna veniva liberata dall’occupazione tedesca.

Sconfiniamo in Canada e anche qui troviamo una “Ravenna”, nello stato dell’Ontario, contea di Grey, sulle sponde del Lago Huron, alla foce del fiume Beaver (a 123 chilometri da Toronto). L’area è molto pittoresca e ad alta vocazione turistica.Questa Ravenna fu fondata nel 1850 come centro di una zona e di una comunità agricole. La prima scuola vi fu costruita nel 1856 e l’ufficio postale nel 1864; il consiglio comunale di Collingwood teneva riunioni a Ravenna già nel 1855, a casa di George Walters. Un municipio in pietra fu poi costruito in loco nel 1872 (Jean Flynn, Town of the Blue Mountains, The End of an Era, Thornbury, Ontario 1999).

Ravenna Ontario

La Main Street di Ravenna, Ontario, a fine Ottocento

Oggi Ravenna fa parte del comune denominato Town of the Blue Mountains, nato nel 1998 con l’accorpamento della municipalità di Collingwood e della città di Thornbury. Le località del comune, oltre a Ravenna, sono Thornbury, Banks, Camperdown, Castle Glen Estates, Christie Beach, Clarksburg, Craigleith, Duncan, Gibraltar, Heathcote, Hurlburt, Kolapore, Little Germany, Loree, Redwing, Sixth Line, Slabtown, Thornbury e Victoria Corners.Non conosciamo il motivo per cui a questo insediamento canadese sia stato dato il nome di “Ravenna”.

Ravenna Ontario

Una veduta di Town of the Blue Mountains

Ravenna Ontario

Un negozio a Ravenna, Ontario

 

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