Forlì. Unità Operativa Chirurgia e Terapie oncologiche avanzate centro di riferimento per Studio Timisnar su trattamento tumore colon retto  

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Nei Paesi occidentali il cancro del colon-retto rappresenta il secondo tumore maligno per incidenza dopo quello della mammella nella donna e il terzo dopo quello del polmone e della prostata nell’uomo. In Italia si stima che questo tumore colpisca circa 55.000 individui ogni anno. Negli ultimi anni si è assistito a un aumento delle diagnosi di  questo tipo di tumori,  ma anche a una contemporanea diminuzione della mortalità, attribuibile principalmente ai programmi di screening alla diagnosi precoce e al miglioramento delle terapie, sempre più mirate e personalizzate.

Il TiMiSNAR è uno studio multicentrico italiano che nasce dalla necessità di ottimizzare il trattamento del tumore del retto e pone l’attenzione sul percorso diagnostico-terapeutico multidisciplinare del paziente affetto da questa malattia, che richiede un’elevata competenza clinica e l’integrazione di chirurgia, oncologia e radioterapia. L’obiettivo è studiare  la tempistica più efficace per eseguire la chirurgia con approccio mininvasivo (chirurgia laparoscopica o chirurgia robotica) dopo chemio-radioterapia neoadiuvante e prevede di arruolare un totale di 340 pazienti, divisi in due gruppi in relazione alla tempistica dell’intervento chirurgico, che può essere effettuato dopo 8 o dopo 12 settimane dal termine della chemioradioterapia, analizzando poi la percentuale di risposta completa del tumore ai trattamenti.  Lo studio è attivo da circa 18 mesi e si avvale della partecipazione di 13 Ospedali tra Istituti di Cura e Ricerca (IRCCS) e Centri di Riferimento in Italia per il trattamento del tumore del retto e ha superato ad oggi l’arruolamento di più di 100 pazienti.

L’Unità Operativa di Chirurgia e Terapie oncologiche avanzate di Forlì, diretta dal prof. Giorgio Ercolani è stata scelta appunto come uno dei pochi centri  di riferimento per lo studio finalizzato ad ottimizzare il trattamento del tumore del colon retto.

“Gli sperimentatori locali – spiega il professor Ercolani – sono il sottoscritto, il professor Leonardo Solaini  e il prof. Davide Cavaliere. Nel 2020  presso l’ospedale “Morgagni-Pierantoni” di Forlì sono state effettuate 30 resezioni anteriori di retto per cancro, di queste 10  sono state arruolate nello studio TIMISNAR. Delle trenta 19 sono state effettuate con tecnica robotica, 5 con tecnica laparoscopica e i rimanenti con tecnica open.  Tale casistica ci identifica sicuramente come un centro a medio – alto volume per patologia.”

PRECISAZIONE SUL PROGETTO TiMiSNAR

Il tumore del colonretto è tra le 5 neoplasie più frequenti nel mondo, occupa il secondo posto in Italia per
incidenza, con 49.000 nuovi casi attesi nel 2019, dei quali 27000 negli uomini e 22000 nelle donne ed è la
seconda causa di morte per cancro in entrambi i sessi (11-12%) con 22.000 decessi/anno.
Il TiMiSNAR è uno studio multicentrico nazionale, nato per ottimizzare il trattamento multidisciplinare del
tumore del retto, integrando chirurgia, radioterapia e oncologia. Valuta la tempistica più efficace per
eseguire la chirurgia laparoscopica o robotica dopo chemioradioterapia neoadiuvante e prevede di
arruolare 340 pazienti in 5 anni, con la partecipazione di 13 Istituti di Cura e Ricerca (IRCCS) e Ospedali di
Riferimento per la cura del tumore del retto.

Le aree coinvolte nel TiMiSNAR sono ai primi posti per incidenza, con un numero di nuovi casi stimati nel
2019 di 7100 in Lombardia, 5200 nel Lazio, 4000 in Piemonte, 3900 in Veneto, 3800 in Campania, 3600 in
Emilia Romagna e in Toscana, 2900 in Puglia e 1500 in Sardegna.
La sopravvivenza a 5 anni del cancro colorettale in Italia va dal 58% al 69%, ancora lontana da quella del
cancro al seno (84-89%) e alla prostata (83%-95%). Nelle aree coinvolte nel TiMiSNAR, la sopravvivenza a 5
anni è del 69% in Emilia Romagna, 68% in Toscana, 66% in Lombardia, 65% in Veneto, 64% in Piemonte,
61% in Puglia, 59% in Campania e 58% in Sardegna.

I fattori di rischio sono riconducibili a fattori ambientali, stili di vita e familiarità: consumo di carni rosse,
insaccati, farine e zuccheri raffinati, sovrappeso, ridotta attività fisica, fumo ed eccesso di alcol. Il rischio
aumenta in associazione con la malattia di Crohn, la rettocolite ulcerosa, la poliposi adenomatosa familiare
(FAP), la sindrome di Lynch e in caso di cancro colorettale diagnosticato in un parente di primo grado di età
<45 anni oppure in più parenti stretti della stessa famiglia.
Il Terzo Rapporto dell’Osservatorio Nazionale Screening sull’impatto del COVID19 sulla prevenzione
oncologica nel 2020 mostra una netta riduzione dell’adesione allo screening colorettale, con una media del
45.5% di esami eseguiti in meno rispetto al 2019. Molte aree coinvolte nel TiMiSNAR superano la media
nazionale con -78.6% in Campania, -73.9% in Lombardia, -69.8% in Piemonte, -67.6% in Sardegna e -61.7%
nel Lazio.

Lo screening prevede la ricerca periodica del sangue occulto nelle feci, pur con limiti di sensibilità e
specificità, e ľesecuzione di rettosigmoidoscopia e colonscopia, che sono esami più efficaci e sensibili, ma
invasivi, con conseguente limitazione per l’utilizzo come test di screening di massa.
Il cancro del colonretto necessita di un valido strumento di diagnosi precoce.

Dal 2019, a tale scopo, è attivo lo studio traslazionale satellite TiMiSNAR-mirna che permetterà di analizzare
dei marcatori biologici che il tumore rilascia nel sangue anche nelle fasi precoci della malattia. I pazienti
arruolati nello studio vengono sottoposti a biopsia liquida, attraverso un semplice prelievo ematico, in 4
tempi ben definiti del loro percorso terapeutico. Con questa ricerca si potrà valutare se l’espressione di
questi nuovi biomarkers, sia correlata con la risposta tumorale ai trattamenti, fornendo così un ulteriore
innovativo strumento per monitorare e inquadrare più accuratamente e tempestivamente l’andamento
della malattia dopo chirurgia, nel corso delle terapie mediche e del follow-up, nell’ottica di una medicina
sempre più personalizzata, anche in relazione a specifiche caratteristiche del tumore.L’analisi di questi
biomarcatori è finalizzata a una cura più efficace, tempestiva e personalizzata e potrà fornire un nuovo test
di diagnosi precoce e screening del tumore colorettale, che è secondo in Italia per incidenza e mortalità,
con 49000 nuovi casi stimati nel 2019 e 22000 nuovi decessi/anno.

Gli studi TiMiSNAR e TiMiSNAR-miRNA sono entrambi registrati su ClinicalTrials.gov, una banca dati
internazionale, rispettivamente con i numeri di registro NCT03465982 e NCT03962088. Nel 2019-2020 i
protocol papers dei due studi sono stati pubblicati su riviste scientifiche internazionali.
I progressi del TiMiSNAR possono essere costantemente visualizzati tramite il sito web dedicato:
https://www.timisnar.it

Di seguito l’elenco dei Responsabili Scientifici per ogni Centro Partecipante:

Dott. Igor Monsellato (Principal Investigator). Azienda Ospedaliera SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo –
Alessandria.
Prof. Luigi Boni – D.ssa Elisa Cassinotti – D.ssa Ludovica Baldari. Ospedale Maggiore Policlinico, Fondazione
IRCCS Ca’ Granda – Milano
Dott. Davide Cavaliere – Dott. Leonardo Solaini – Prof. Giorgio Ercolani. Ospedale Gian Battista Morgagni –
Luigi Pierantoni – Forlì
Dott. Ugo Elmore – Dott. Roberto Delpini – Prof. Riccardo Rosati. Ospedale San Raffaele IRCCS – Milano
D.ssa Alba Fiorentino – Prof. Nicola De’ Angelis – D.ssa Alessia Surgo. Ente Ecclesiastico Ospedale Generale
Regionale Miulli – Acquaviva delle Fonti (Ba)
Dott. Emilio Morpurgo – D.ssa Tania Contardo. Ospedale Civile Pietro Cosma – Camposampiero (PD).
Ospedale Sant’ Antonio – Padova
Prof. Carlo De Nisco – Dott. Fabio Pulighe – Dott. Antonio Cruccu. Ospedale San Francesco – Nuoro
Dott. Graziano Pernazza. Azienda Ospedaliera San Giovanni-Addolorata – Roma
Dott. Roberto Perinotti – Dott. Roberto Polastri. Ospedale degli Infermi – Biella
Dott. Federico Perna. Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi – Firenze
D.ssa Daniela Rega – Prof. Paolo Delrio. Istituto Nazionale Tumori – Fondazione Pascale – Napoli
Dott. Giacomo Ruffo, Prof. Filippo Alongi. Istituto Sacro Cuore Don Calabria IRCCS – Negrar (VR)

 

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