Forlì e Co: piano di accoglienza per chiarire quanti esuli la città può ospitare

“La caduta di Kabul ha concluso l’avanzata dei talebani, che dopo 20 anni dal conflitto del 2001 hanno imposto nuovamente il proprio controllo sul territorio dell’Afghanistan. Quanto si è verificato, nel breve volgere di poche settimane e apparentemente nella sorpresa e sconcerto dei governi occidentali, imporrà alle istituzioni e all’opinione pubblica un approfondito dibattito e una riflessione autocritica, per comprendere l’accaduto e analizzare gli avvenimenti e le scelte che hanno condotto a questi esiti” riporta la nota dei consiglieri comunali di Forlì e Co Federico Morgagni e Giorgio Calderoni.

“Tuttavia nell’immediato ciò che è più urgente è evitare una tragedia umanitaria – aggiungono i consiglieri – di proporzioni enormi e porre in salvo da ritorsioni e persecuzioni tutti coloro che, per varie ragioni, sono esposti ai pericoli più gravi sotto il regime dei talebani, come donne, giornalisti, persone Lgbt, attivisti politici, persone appartenenti a minoranze religiose e coloro che, in forme diverse, hanno collaborato con le forze occidentali presenti nel Paese. E’ evidente che l’iniziativa per dare vita a corridoi umanitari e assicurare un ordinato deflusso degli esuli e dei perseguitati dall’Afghanistan e la loro accoglienza nei Paesi che si renderanno disponibili, dovrà essere l’esito di uno sforzo coordinato fra i governi, a cominciare da quelli europei, ma è altrettanto fondamentale che i Comuni, responsabili della gestione dell’accoglienza sui territori, si rendano da subito parte attiva in questa emergenza. Per tale motivo, a nostro avviso, particolarmente opportune sono state le dichiarazione di impegno assunte dall’Anci e dai Sindaci di tantissimi comuni di tutta Italia, di ogni colore politico”.

“Per quanto riguarda la nostra città, abbiamo apprezzato le dichiarazioni di principio delle Assessore Cintorino e Tassinari; tuttavia riteniamo che il Comune di Forlì, anche per la sua lunga tradizione di solidarietà verso tutte le persone in stato di necessità, debba prendere impegni espliciti e concreti. Chiediamo quindi che venga subito predisposto un Piano di accoglienza che chiarisca di quante persone Forlì è in grado di farsi carico e come si opererà per gestire al meglio questa emergenza” concludono Morgagni e Calderoni.