Modigliana. Mercoledì 18 agosto spettacolo dedicato a Fabrizio De Andrè nel teatro all’aperto di piazza Matteotti

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Raccontare Fabrizio De André attraverso una prospettiva originale, dichiaratamente fuori quadro rispetto alla più diffusa agiografia: è questa l’idea di partenza e l’esplicita ambizione di “Io, Fabrizio e il ciocorì”, l’intreccio fra teatro di narrazione e canzone d’autore in scena a Modigliana, mercoledì 18 agosto, nel teatro all’aperto di piazza Matteotti.

Costruito sulla diretta testimonianza dell’autore, Flavio Brighenti, giornalista e storico redattore di ‘Musica!’ di Repubblica: “Sono genovese come Fabrizio e il mio lavoro di giornalista mi ha spalancato la strada a numerosi incontri avvenuti spesso in concomitanza con le sue uscite discografiche e lungo le tappe dei tour, e poi ben al di là dei rispettivi impegni professionali, mano a mano che il nostro rapporto andava consolidandosi. Nei vent’anni della nostra frequentazione Fabrizio mi ha regalato storie, aneddoti e confidenze che costituiscono l’ossatura dello spettacolo e ciò che emerge è soprattutto la sua straordinaria umanità, l’etica imprescindibile ma pure l’ironia e la leggerezza con cui sapeva affrontare il peso delle responsabilità”.

“‘Io, Fabrizio e il Ciocorì’ è una cavalcata che parte dal gennaio del 1979, dal primo incontro con Faber – aggiunge Brighenti -, all’epoca in tour con la Premiata Forneria Marconi, e si conclude nel febbraio del 1998, con l’ultimo tour del maestro genovese, dopo l’uscita dell’album ‘Anime salve'”.

Gli articoli da cui lo spettacolo attinge, pubblicati in prevalenza dal quotidiano “Il Lavoro”, poi da “la Repubblica” e il settimanale “Musica!”, rappresentano il semplice trampolino di lancio della narrazione perché “Io, Fabrizio e il ciocorì” privilegia piuttosto il versante conviviale del rapporto. Così la storia di Faber e quella del narratore scorrono parallele, tra una chiacchiera e l’altro, rivelando un’epoca dove l’arte, la musica e il giornalismo, man non solo, privilegiavano l’esperienza diretta e individuale di un mondo ancora ignaro dell’ebbrezza frastornante di internet e dei social. Non si tratta di una celebrazione, né tanto meno di una beatificazione di De André – che non ne ha bisogno e che certamente l’avrebbe aborrita – ma semplicemente di una chiave differente e affettuosa per osservarlo da vicino. Lungo il percorso del racconto sfilano Guy Debord, Papa Wojtyla, Arthur Rimbaud, Renato Curcio, Beppe Grillo, Mauro Pagani, Ray Charles, Ivano Fossati, fra gli altri, oltre ai volti familiari: Dori Ghezzi, i figli Cristiano e Luvi, il fratello Mauro.

Il filo della narrazione è affidato alla coppia formata da Brighenti e da Carmen Giardina (attrice, sceneggiatrice e regista di larga esperienza) che sul palco presta la voce a Faber. “De André era unico e inimitabile, al suo confronto chiunque si presterebbe a paragoni che vogliamo evitare, per questo ho voluto che a interpretarlo fosse una donna – aggiunge Brighenti – anche e soprattutto per rendere omaggio all’universo femminile che lui ha cantato con inarrivabile sensibilità umana e poetica”.

“Io, Fabrizio e il ciocorì” va in scena con il patrocinio morale della Fondazione De André.

Line up:

Flavio Brighenti:  voce recitante

Carmen Giardina:  voce recitante

Raffaela Siniscalchi:  voce

Pasquale Laino:  sax soprano, clarinetto

Stefano Saletti:  oud, bouzouki, chitarra, voce

Mario Rivera:  basso acustico

Per informazioni e prenotazioni: info@stradeblu.org-www.stradeblu.org-tel.347.8932009

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