ROMAGNA E ROMAGNOLI NEL MONDO / 30 / Emilio Rosetti che in Sud America unì per la prima volta l’Oceano Atlantico al Pacifico con la Transandina

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Nato a Forlimpopoli il 19 maggio del 1839, Emilio Rosetti è stato un ingegnere, matematico e accademico italiano operante soprattutto in America Latina, nonché uno studioso della propria terra, della sua geografia, delle sue caratteristiche, della sua storia. Si formò negli studi matematici e tecnico-scientifici soprattutto a Torino, con eccellenti risultati, e l’argomento della sua testi di laurea discussa nel 1864 (la progettazione di una locomotiva per treno merci) gli valse, tramite la mediazione di accademici italiani, l’interessamento del governo argentino, che si trovava nella necessità di realizzare e implementare le infrastrutture di quel giovane e inquieto paese del Sud America. Fu così che nel 1865 alcuni giovani italiani (Bernardino Speluzzi, Pellegrino Stroebel e il nostro Emilio Rosetti) vennero chiamati a Buenos Aires per insegnare geometria, algebra, trigonometria, storia naturale e altre materie al Colegio Nacional e a fondare la Facoltà di Scienze Esatte, da cui in seguito uscirono i primi ingegneri argentini.

Emilio Rosetti

Emilio Rosetti

Da quel punto partì la veloce e prestigiosa carriera accademica di Rosetti, insignito via via di nuove e diverse cattedre, fino a ricevere dal Collegio Nazionale di Buenos Aires l’incarico di creare il Gabinetto di Fisica, oltre alla Sociedad Cientìfica Argentina, motore vivo della ricerca, dell’esplorazione e degli studi scientifici (ne fece parte anche Charles Darwin). Dalla citata Sociedad nacque poi nel 1879, sempre con il contributo fattivo di Rosetti, l’Istituto Geografico Argentino, e lo stesso avvenne per la Sociedad Paleontologica Argentina.

Società Scientifica Argentina

Emilio Rosetti, nel paese dell’America Latina, non si limitò però ad insegnare: praticò infatti con costanza l’attività di ingegnere e architetto, progettando molte infrastrutture e sovrintendendone la realizzazione, fra le quali va ricordata almeno la ferrovia Transandina che unì l’Argentina al Cile, quindi, per la prima volta, l’Oceano Atlantico al Pacifico.

Si interessò inoltre di questioni sociali, dando il proprio contributo nelle commissioni che si dovevano occupare di ospedali, scuole, carceri, oltre a svolgere un ruolo di rilievo nelle associazioni nate per supportare gli immigrati italiani; così come si interessò della qualità delle strutture urbane (si occupò ad esempio della sistemazione idraulica di Buenos Aires). Relativamente alle proprie conoscenze, ricerche e attività, inoltre, Rosetti lasciò numerosissimi scritti e mantenne una fitta corrispondenza con le maggiori società scientifiche dell’epoca, compresa la Società Geografica Italiana fondata a Firenze nel 1867.

Transandina

Transandina

La ferrovia Transandina

Pur immerso in così tanti impegni e lavori, cercò di mantenere vivo il legame con la madrepatria e soprattutto con la sua amata terra di Romagna: furono diversi, infatti, i suoi temporanei ritorni, mirati a curare non solo gli interessi delle proprietà terriere di cui era titolare, ma anche i rapporti familiari e amicali, a riprova che non considerò mai definitiva la sua permanenza in Sud America. Nel 1885, infatti, terminato il suo rapporto con l’Università di Buenos Aires, tornò definitivamente in Italia, stabilendosi con la famiglia (aveva sposato in Argentina Teresa Moneta, sorella di Ernesto Teodoro Moneta, giornalista e patriota, l’unico italiano ad essere insignito del Premio Nobel per la Pace, e da lei aveva avuto tre figli) a Milano, dove assunse la carica di Console d’Argentina.

È da questo anno in poi che Rosetti si occupa intensamente anche di storia locale e regionale, per giungere infine alla pubblicazione, nel 1894, di quello che ancora oggi è considerato un imprescindibile “classico” in questo campo: La Romagna. Geografia e storia, da allora più volte ripubblicato.

Romagna di Rosetti

Il frontespizio della prima edizione di “La Romagna” di Rosetti

Non rinunciò mai ai viaggi e al desiderio di conoscenza e di scoperta, con la curiosità di uno studioso poliedrico che si interessava non solo di matematica, ingegneria e architettura, ma anche di letteratura, storia, astronomia, cartografia, paleontologia. Viaggiò dunque da Capo Nord all’Egitto, dalla Tunisia alla Francia, dal Mediterraneo alla Germania, dagli Stati Uniti alla Russia, oltre che con destinazione la sua “seconda patria”, l’Argentina, in cui si recò per l’ultima volta nel 1907, un anno prima della sua morte, che avvenne nella sua casa di Milano il 30 gennaio del 1908.

Tomba Rosetti

La tomba Rosetti – Moneta nel Cimitero monumentale di Milano

La sua ultima discendente diretta, Diana Rosetti (Ravenna 1906 – Milano 2002) istituì nel 1997 una Fondazione intitolata al nonno paterno per valorizzare, a livello nazionale e internazionale, la sua opera e si continuassero e approfondissero gli studi scientifici che tanto lo avevano impegnato e appassionato.

Diana Rosetti

Diana Rosetti

PER APPROFONDIRE

I viaggi e le memorie di Emilio Rosetti: società, luoghi e tecniche del XIX secolo, a cura di Giulia Torri, Polistampa, Firenze 2010.

Chiara Arrighetti, Emilio Rosetti. Padre dell’ingegneria argentina, cultore e storico della Romagna, Società di Studi Romagnoli, Cesena 2017.

Chiara Arrighetti, Alcune note sul rientro in Italia di Emilio Rosetti, in «Forlimpopoli studi e ricerche», n. 30, 2019, pp. 191-228.

Giulia Torri

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