Finissage della mostra Reperti di Vita a Forlimpopoli

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Si avvia alla conclusione la mostra “Reperti di vita” di Matteo Lucca che ha straordinariamente animato le sale del Museo Archeologico di Forlimpopoli negli ultimi due mesi. Le statue di Lucca, realizzate in pasta di pane, si sposano infatti perfettamente con gli ambienti ed i reperti conservati nelle sale museali della Rocca Ordelaffa, acquisendo – e dando – ulteriore significato ai pezzi esposti.

In occasione della giornata conclusiva della mostra, domenica 26 settembre, lo stesso Matteo Lucca condurrà una visita guidata al percorso espositivo, al termine della quale alcune riproduzione in pane delle sue opere, preparate per l’occasione, saranno offerte al pubblico intervenuto, secondo lo spirito di sacrificio ed offerta sotteso alle opere stesse.

“Nel 2004 – spiega infatti l’artista – organizzai una mostra con altri artisti il cui tema centrale era il cibo. Fu allora che mi chiesi come potevo interpretarlo avvalendomi della figura umana. Pensai alla teglia in terracotta che si usa tradizionalmente per cucinare la piadina romagnola e come sarebbe stato se quella teglia fosse diventata il calco del mio viso. Al tempo fu un gioco, che riemerse dieci anni dopo. Nel frattempo mi ero avvicinato al buddismo tibetano: sono sempre stato un pessimo praticante, ma una meditazione legata all’offerta del corpo mi ha affascinato. In qualche modo ho ripercorso le immagini di quella meditazione reinterpretandola attraverso le mie radici. Da quel momento il lavoro si è costantemente arricchito e dal voler essere incentrato sull’offerta del corpo, ora racconta sempre più l’essere umano “in senso verticale”, toccando gli aspetti più elementari della sopravvivenza (il pane come alimento essenziale e basilare) fino a quelli più elevati e spirituali (il pane come corpo spirituale).”

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