50 classi messe in quarantena nel territorio forlivese nell’ultima settimana

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Sono 50 le classi messe in quarantena nel territorio forlivese, nell’arco della settimana dal 22 al 28 novembre. 55 in provincia di Rimini; 30 nel territorio cesenate e 34 in quello ravennate. E’ quanto emerge dal Bollettino settimanale dell’Ausl Romagna ricorda che “le classi vengono messe in quarantena quando dai tamponi di controllo, che vengono eseguiti a tutti gli alunni a seguito di un caso positivo nella classe, emergono una o più positività ulteriori”.

In Romagna sono 6 nuovi focolai individuati in strutture per anziani.

Rispetto al territorio dell’Ausl Romagna, nella settimana di riferimento, si sono registrate 3.401 positività (6,5%) su un totale di 52.074 tamponi. Si registra un aumento dei nuovi casi in termini assoluti (+626). Rispetto alle previsioni del Piano aziendale si registra un tasso di occupazione di posti letto da parte di pazienti affetti da COVID, che ci pone nel livello arancione. In totale sono ricoverati 176 pazienti, di cui 16 in terapia intensiva.

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“Il quadro epidemiologico – commenta Mattia Altini, Direttore Sanitario di Ausl Romagna – conferma una costante ed ampia diffusione del virus, anche nella settimana presa in esame. Ma al contempo sappiamo che una risposta efficace c’è, la terza dose, ma è necessario accelerare e convincere i cittadini che si tratta della scelta giusta. Il vaccino costituisce l’arma fondamentale della lotta al virus: è sicuro, efficace e necessario per proteggere noi stessi e gli altri. Tutti i dati confermano che c’è un’enorme differenza fra vaccinai e non vaccinati in termini di possibilità di contrarre la malattia, ma soprattutto in materia di ospedalizzazioni e morti. Una conferma che arriva anche dallo studio condotto a livello della nostra Regione, come pubblichiamo anche sul nostro bollettino.

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“Il caso Israele inoltre mostra come le dosi aggiuntive e i booster siano efficaci nel ripristinare la protezione contro casi gravi e morti, oltre che nell’abbassare ancora il tasso di infezione – sottolinea Altini -. Vaccinarsi è fondamentale, ma non basta. Terza dose, quindi , ampliamento della popolazione vaccinata, mantenimento delle prassi comportamentali per il contenimento dei contagi, tracciamento e isolamento dei focolai, utilizzo massiccio delle mascherine. Da parte nostra, l’impegno è massimo, tutti i nostri professionisti negli ospedali e sul territorio sono impegnati per garantire tutte le attività: tracciamento, vaccinazione e cura. È bene però sottolineare l’importanza  che, in questa fase e con questi livelli di contagio, il sistema sanitario non vada in affanno. Per evitarlo, occorre continuare nell’azione di convincere le persone che ancora non hanno fatto neanche la prima dose a vaccinarsi.”

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Come riportato dal «Rapporto Monitoraggio dell’impatto della campagna di vaccinazione sulle infezioni da COVID-19 nella Regione Emilia-Romagna – Aggiornamento al 23 Novembre», nonostante la variante delta rappresenti oramai la totalità dei nuovi casi, l’efficacia della vaccinazione si conferma persistentemente molto elevata anche in Emilia Romagna dove i NON vaccinati hanno: un rischio di quasi 3 volte maggiore di acquisire l’infezione da SARS CoV-2, rispetto ai vaccinati; un rischio circa 5 volte maggiore di essere ricoverati in ospedale per COVID, rispetto ai vaccinati; un rischio circa 11 volte maggiore di essere ricoverati in terapia intensiva per COVID, rispetto ai vaccinati.

Nel periodo dal 21 Ottobre al 17 Novembre 2021, l’incidenza dei ricoveri in ospedale per COVID è stata di 10,3/10.000 nei non vaccinati, rispetto a 2,3 nei vaccinati. Tale dato regionale viene confermato anche in Ausl della Romagna dove i NON vaccinati hanno: un rischio circa 3 volte maggiore di acquisire l’infezione da SARS CoV-2, rispetto ai vaccinati; un rischio circa 5 volte maggiore di essere ricoverati in ospedale per COVID, rispetto ai vaccinati.

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BOLLETTINO COVID 22-28 novembre
Dettaglio comuni 22- 29 novembre

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