“La cura attraverso l’arte, il patrimonio artistico dell’Ausl Romagna”: nella primavera 2022 sarà inaugurato il percorso Meldola-Santa Sofia

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Si è conclusa il 26 novembre la giornata di studio organizzata all’interno del Complesso Monumentale di Santo Spirito in Sassia da ACOSI, Associazione Culturale Ospedali Storici Italiani nata per valorizzare e far conoscere i patrimoni storico-culturali e museali presenti all’interno degli ospedali più antichi a livello nazionale.
La giornata di studio è stata organizzata in tre sezioni ed è nell’ultima sezione  che sono  stati illustrati alcuni dei progetti in corso per la valorizzazione di questi inestimabili patrimoni storico-artistici. Il conservatore dell’Ausl della Romagna, la dott.ssa Sonia Muzzarelli, ha presentato il Museo diffuso Aziendale denominato “La cura attraverso l’arte” che, anche per l’attualità dell’argomento, ha  riscontrato un grande interesse. Il museo a cielo aperto, che rileva la stretta relazione tra produzione artistica e territorio, si sviluppa nelle città e nei piccoli borghi romagnoli con percorsi pensati nel rispetto dell’ambiente affiancando cultura e educazione alla salute.
Il percorso è accompagnato da 15 quaderni tematici  contenuti nel cofanetto, “LA CURA ATTRAVERSO L’ARTE, il patrimonio artistico dell’Azienda USL della Romagna. La scelta di un turismo lento, dove il benessere si affianca a un turismo sostenibile, favorisce la narrazione di quella che è la storia sanitaria e sociale dei luoghi fatta di arte e di persone. In quest’ occasione, la dott.ssa Sonia Muzzarelli, ha annunciato che nella  primavera del 2022 sarà inaugurato il percorso Meldola – Santa Sofia. Il percorso  darà l’opportunità di scoprire  uno scrigno dell’arte sanitaria allestito nella chiesa quattrocentesca dell’ospedale, da qui, alla scoperta di luoghi suggestivi che attraversano la vallata bidentina si raggiungerà il vecchio ospedale di Santa Sofia per godere di una  gradevole sorpresa. Un ulteriore percorso sarà inaugurato a settembre tra Castel- Bolognese e Fusignano.
Il focus della prima sezione è stato la  “Cura dell’arte e arte della cura” dove si sono susseguiti gli interventi di Daniela Porro (Soprintendente Speciale di Roma al Ministero della Cultura), Bernardino Fantini (Professore di Storia della Medicina e della Sanità all’Università di Ginevra), Annalisa Cicerchia (Co-founder CCW-Cultural Welfare Center), Grazia Tucci (Professoressa di Topografia e Cartografia all’Università di Firenze), Marina Gazzini (Professoressa di Storia medievale all’Università degli Studi di Milano) e Costantino D’Orazio (Storico dell’arte e giornalista).
La seconda sessione sì è incentrata sul management degli ospedali storici, con una tavola rotonda in cui hanno portato le loro esperienze diversi Direttori Generali provenienti da Lombardia, Veneto, Lazio e nella quale ha presentato il risultato di una ricerca sulla governance del patrimonio storico Niccolò Persiani, Professore di Economia Aziendale, dell’Università degli Studi di Firenze, Presidente del Comitato Scientifico ACOSI.
Angelo Tanese, attuale Presidente di ACOSI e Direttore Generale della ASL Roma 1, ha commentato a margine dell’iniziativa “Questa seconda assemblea nazionale di ACOSI è un evento straordinario, abbiamo unito insieme persone che con provenienza diversa operano in ambiti estremamente complementari: salute, cultura, arte, ricerca. Quella degli ospedali storici è una tradizione di accoglienza e di cura che oggi si lega anche a una riscoperta del loro inestimabile valore artistico e culturale. La missione di ACOSI è quella di mettere insieme aziende e enti che operano nell’assistenza sanitaria e custodiscono patrimoni storici per realizzare e condividere progetti che coniugano cura dell’arte e arte della cura.”
La giornata ha ottenuto il patrocinio di Regione Lazio, Roma Capitale, Fiaso, Federsanità Anci, AIOP-Associazione Italiana Ospedalità Privata, ARIS-Associazione Religiosa Istituti Socio-Sanitari ed è stata realizzata in collaborazione con ASL Roma 1.

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