ROMAGNA E ROMAGNOLI NEL MONDO / 49 / Ravenna in Germania, nella Foresta Nera, fra bellezza e suggestioni “dantesche”

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La Ravennaschlucht (o Ravenna Gorge) è una gola della Foresta Nera, nel Baden-Württemberg, nella Germania sud-orientale, che prende il nome dal torrente che vi scorre, il Ravenna, ed è situata in una valle laterale della Höllental (Valle dell’Inferno).

Foresta Nera

Alimentato da piccoli ruscelli laterali, il Ravenna inizia il suo corso a sud di Breitnau-Ödenbach e scorre ripido dall’Haus Ketterer, attraverso la Ravennaschlucht, fino al Rotbach presso Höllsteig. Di fronte alla gola assorbe l’acqua dell’Ödenbach, proveniente da nord, e dello Jungholzbächle, proveniente da ovest. Il Ravenna drena l’altopiano di Breitnau tra Weißtannenhöhe (1192 m), Hohwart (1120 m), Kaiserwacht (1038 m). Forma durante il suo percorso numerose e belle cascate; le principali sono la grande (Großer Ravennafall) e la piccola cascata Ravenna (Kleiner Ravennafall), rispettivamente di 16 e 6 metri.

La gola “Ravenna”, lunga circa 4 chilometri, conduce dalla Höllental al comune di Breitnau. Lungo il torrente Ravenna si trovavano in passato numerosi mulini, i cui resti (alcuni dei quali restaurati) sono ancora visibili; nella parte più alta della valle si trova il mulino Großjockenmühle, costruito nel 1883 e ora tutelato come monumento. Sul fondo della gola ci sono la Cappella di St. Oswald, costruita 1148, e l’Hotel Hofgut Sternen, in cui dimorarono fra gli altri Maria Antonietta d’Asburgo-Lorena nel 1770, durante il viaggio che la portava in Francia per esservi regina, e Goethe nel 1779.

Ravenna Fall

La gola del torrente Ravenna è attraversata da un grande ponte, il viadotto ferroviario chiamato Ravenna Viaduct, alto poco meno di una quarantina di metri e lungo 225 metri. La sua prima struttura fu completata nel 1885 e consisteva in una campata a sbalzo poggiata su tre pilastri. Il ponte aveva una leggera curva e la velocità dei treni era limitata ai 15 chilometri orari, con una portata per asse di 16 tonnellate. Poterono transitare sul viadotto convogli più pesanti e procedenti a maggiore velocità quando, nel 1926-1927, si ultimò la realizzazione di una nuova struttura, con nove archi e un’apertura d’arco di 20 metri, che consentì anche di raddrizzare la linea ferroviaria. Il vecchio ponte fu poi demolito, e i monconi sono ancora visibili.

Ravenna viaduct

Ravenna viaduct

Il “Ravenna Viaduct” in alcune cartoline d’epoca

Il Tunnel Ravenna, che inizia subito dopo il ponte, era in origine lungo 85 metri; è stato parzialmente tagliato e aperto, quindi oggi ha una lunghezza di soli 47 metri. Il ponte venne fatto saltare dalle truppe tedesche in ritirata verso la fine della Seconda guerra mondiale. Fu ricostruito nel 1947-48, sotto la direzione delle forze di occupazione francesi e con il lavoro di prigionieri di guerra tedeschi.

Ravenna viaduct

Ravenna viaduct

Il “Ravenna Viaduct” oggi

Oggi la zona a basso del ponte, cioè la Ravenna Gorge, meta di passeggiate ed escursioni, viene anche utilizzata tutti gli anni per allestirvi un grande e suggestivo mercatino natalizio unico nel suo genere, con decine di casette in legno che fungono da negozi o da punti di ristoro. Una costruzione non temporanea viene poi usata per rappresentare un grande orologio a cucù funzionante.

Foresta Nera

In queste costruzioni allestite ad hoc si trovano i prodotti dell’artigianato locale, o quelli artistici provenienti dai laboratori dei vetrai di Althashutten, a forma di stelle, decorazioni per alberi di Natale, statuine per presepi, ecc. Non mancano le prelibatezze della gastronomia tipica – gnocchetti serviti con speck e crauti, trota affumicata, prosciutto della Foresta Nera, cinghiale allo spiedo -, da apprezzare con il vin brulé. Il tutto a pochi passi dal sentiero che attraversa la gola per scoprire meglio il fascino di questo paesaggio.

Festa

Il toponimo e l’idronimo Ravenna attribuiti alla gola e al torrente che vi scorre, poi al ponte che li attraversa, possono essere derivati dal tedesco raven (corvo) o molto più probabilmente dal francese ravin (burrone); ma la forma italianizzata “Ravenna” potrebbe essere dovuta proprio al nome della città romagnola; e se volessimo lavorare di suggestione, potremmo pensare ad echi e a riferimenti danteschi, derivanti dai nomi Höllental (Valle dell’Inferno) e Schwarzwald, Selva Nera, o Selva Oscura che dir si voglia.

Il mistero fascinoso del bosco fitto, le valli profonde e “infernali”, la costruzione ardita di un ponte che apre una via luminosa e alta sopra le forre cupe e profonde, mi sia consentito, mi invitano a crederlo.

La nostra rubrica finisce qui, con le belle immagini del mercatino natalizio della Ravennaschlucht, che fungono anche da grande e sincero augurio di Buone Feste a tutti.

Il nostro viaggio intitolato Romagna e romagnoli nel mondo è durato quasi un anno, ci ha portato in luoghi lontani di diversi continenti e ci ha fatto conoscere personaggi e storie che spero abbiano suscitato interesse.

Abbiamo parlato di nostri conterranei che furono in diversi modi “pionieri” nel West americano, che ripararono in Sudamerica e vi portarono i fermenti libertari e risorgimentali dell’Ottocento; di uomini e donne in cerca di conoscenza e di avventura o costretti per diversi motivi a lasciare la terra natia; di scienziati e artisti che, partendo da qui, viaggiarono per offrire il loro sapere e le loro straordinarie capacità ad altri popoli; di esploratori che si addentrarono nell’enormità del continente africano; di monaci che nel primo Medioevo, da una “Ravenna” più volte capitale intrapresero cammini pericolosi e difficili verso le più remote e meno conosciute aree dell’Europa “barbara”; di nostri conterranei che furono Crociati, soldati napoleonici, missionari, che si spinsero verso le montagne più alte, come quelle del Tibet, o verso le selve, i deserti, le nevi dell’Alaska e i ghiacci del Polo.

Molti altri avremmo potuto citarne, ma per ora, come abbiamo detto, il nostro viaggio si ferma qui.

Grazie per averci letto, per averci accompagnato. Grazie davvero, e di nuovo Buone Feste a tutti e Buon 2022!

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