Morrone (Lega): superiamo i no del green ideologico, non si capisce qual è la linea del Pd sull’energia

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“Non è un’emergenza di oggi. Il caro-energia sta preoccupando la Lega già da tempo: non a caso abbiamo sollecitato il superamento di certi ‘no’ del green ideologico per elaborare un mix di provvedimenti sia nel breve termine, per abbassare i costi delle bollette, che nel medio/lungo termine per dotare il Paese di un ‘Piano nazionale per la sicurezza energetica’, dove siano previsti oltre alle rinnovabili, che tuttavia, da sole non potranno risolvere il problema energetico, anche un raddoppiamento dell’estrazione di gas e il nucleare ‘pulito’ di ultima generazione. Per quel che riguarda l’attualità c’è un ventaglio di soluzioni da assumere fin da subito per sostenere i costi di aziende, piccole imprese, esercizi che rischiano seriamente di non reggere l’ennesimo colpo con il rincaro bollette schizzato alle stelle. Bisogna quindi che il Governo, come sembra già intenzionato a fare grazie anche alle nostre pressioni, metta subito a disposizione risorse cospicue contro il caro luce e gas”. Così in una nota il parlamentare della Lega Jacopo Morrone che replica anche alla consigliera regionale Lia Montalti del Pd.

“Non si comprende la linea del PD in tema di politica energetica. La recente presa di posizione dei vertici del partito contro la previsione della commissione europea di includere il nucleare e il gas naturale fra le attività sostenibili sul piano ambientale appare surreale. Sembra evidente che questo approccio serva per tenere buoni gli alleati più green, ma è altrettanto lampante che una forza politica pragmatica e consapevole delle necessità del sistema economico e sociale del paese non possa credere che puntando solo alle rinnovabili si possa coprire il fabbisogno nazionale. Ci spieghi quindi la consigliera Montalti quale sia la ricetta del PD per risolvere il problema. Tenendo conto che non si può neppure essere favorevoli al consumo estensivo di terreno agricolo per impiantare pannelli solari, né a deturpare colline e montagne con impianti eolici senza considerare se il rapporto costi/benefici penda di più sul piatto dei costi anche in termini ambientali. Vedi l’impianto eolico che dovrebbe sorgere sul versante toscano dell’Appennino a pochi chilometri dal confine con il comune romagnolo di Portico e San Benedetto, nei pressi dell’Acquacheta, su cui non si può certamente essere d’accordo. In ogni caso credo sia giunto il momento di abbandonare i proclami ideologici per dare risposte concrete e credibili al Paese” conclude Morrone.

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