La commissione cultura della Regione ER approva legge per sostegno ai profughi ucraini. Raccolti 2 mln di euro

Via libera in commissione Cultura (presieduta da Francesca Marchetti) in Regione Emilia Romagna al progetto di legge di 4 articoli contenente “Misure urgenti di solidarietà con la popolazione dell’Ucraina“. Il documento ha ottenuto parere favorevole con l’unanimità dei votanti. “Grazie alla collaborazione dei gruppi –ha sottolineato la presidente Marchetti– siamo riusciti a calendarizzare i lavori delle commissioni in tempi rapidi per andare in Assemblea la prossima settimana”.

La relatrice di maggioranza, Stefania Bondavalli (Lista Bonaccini) ha illustrato il progetto i cui destinatari sono “la popolazione ucraina, i profughi e gli sfollati provenienti da tale Paese accolti e stabiliti sul territorio regionale. Si prevedono interventi a carattere umanitario, di cooperazione, di ricostruzione con progetti delle Ong, di assistenza sociale e sanitaria, di supporto educativo ai minori” come si legge nell’articolo 1.

Viene, quindi, istituito un fondo dell’Agenzia di Protezione civile in cui confluiranno i proventi derivanti da pubbliche sottoscrizioni collegate all’iniziativa “emergenza Ucraina”. Secondo Bondavalli “la situazione è di assoluta emergenza e il pdl è urgente (firmato da 4 assessori): vogliamo sostenere il più possibile l’accoglienza di chi fugge dall’Ucraina per salvare la vita. Oggi ci sono circa 19mila profughi in Emilia-Romagna, di cui oltre 8mila sono minori. I numeri sono importanti, un quarto di quelli arrivati in Italia è nella nostra regione. Finora sono stati raccolti oltre 2 milioni di euro di fondi: l’Emilia-Romagna si conferma solidale, grazie a famiglie, imprese, associazioni. Con questa proposta di legge renderemo spendibili quelle preziose risorse”.

Matteo Rancan (Lega), relatore di minoranza, ha sottolineato la necessità di definire “i ruoli di Enti locali, famiglie nonché la possibilità di accoglienza autonoma. Vorrei, però, che il dibattito rimanesse nel merito. Oggi qualcuno già parlava di politica, con decisioni del ministro dell’Interno. La Lega è disponibile a lavorare a un provvedimento veloce e a un confronto reale, lasciando da parte ideologie e discorsi pretestuosi”.

Francesca Maletti (Partito democratico) ha commentato: “Già diecimila cittadini ucraini sono arrivati nella nostra regione, fra cui tantissimi minori. In questo momento sentiamo la mancanza del sistema Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), smantellato dai ministri degli Interni, che avrebbe potuto dare risposte sui territori. Bene i Cas (Centri di accoglienza straordinaria), ma non sono articolati come lo erano gli Sprar. Con le donazioni siamo arrivati a oltre 2 milioni di euro ma si può fare di più e con il progetto di legge dobbiamo definire tre linee di finanziamento: assistere chi rimane in Ucraina, attraverso volontari ed enti, aiutare le famiglie che arrivano, sostenere gli enti locali che stanno sostenendo spese per scuola, trasporti e corsi di lingua, fondamentali per l’integrazione”.

Secondo Silvia Piccinini (Movimento 5 stelle) “si deve sì considerare l’accoglienza, ma anche l’integrazione, perché non sappiamo quanti profughi potranno tornare subito in Ucraina. Ritengo importante l’alfabetizzazione. E tra i destinatari delle risorse andrebbero inseriti anche i Centri di formazione della Regione”.

Per Valentina Castaldini (Forza Italia) “questo progetto di legge non è riferibile a un’appartenenza politica ma a un cuore comune e dobbiamo indicare una rotta anche a livello nazionale. I numeri ci dicono che siamo il primo punto di riferimento per il popolo ucraino. Le persone che arrivano hanno un obiettivo comune: tornare al più presto nella loro casa senza spezzare le relazioni amicali o parentali che hanno nel nostro Paese. Le mie indicazioni sono di sostenere la dignità della persona. In uno dei miei emendamenti ho quindi chiesto di sostenere l’accoglienza diffusa”.

Il sottosegretario alla presidenza Davide Baruffi ha sottolineato: “Abbiamo ritenuto utile una legge ad hoc con iniziative codificate che devono passare per l’Assemblea, anche in relazione alla gestione delle risorse. Il provvedimento si colloca in una strategia nazionale a fronte di un evento epocale. Come Regione ci compete l’assistenza alla popolazione ucraina ma con il governo occorre calibrare gli interventi più appropriati e il fatto che siamo i più ‘esposti’ dal punto di vista dell’accoglienza, ci mette in una posizione di dialogo privilegiata. Pur fra mille difficoltà stiamo trovando una buona interlocuzione. Gli interventi vanno calibrati sapendo che non dobbiamo risolvere tutto oggi: ci sono aspetti che guarderanno oltre questa legge e le risorse al momento messe a disposizione”.