Allarme siccità a Forlì, il sindaco adotta l’ordinanza anti-spreco d’acqua: ecco cosa non si può fare

Scatta l’allarme siccità a Forlì, e il sindaco adotta l’ordinanza anti-spreco d’acqua: ecco di seguito il testo completo della stessa dove è specificato cosa non si può fare:

ORDINANZA SINDACALE :LIMITAZIONI DELL’USO DI ACQUA POTABILE

PREMESSO che:

CONSIDERATO che i gestori del Servizio Idrico Integrato e i consorzi di bonifica si sono già attivati al fine di affrontare le criticità legate al prelievo della risorsa che iniziano a manifestarsi e potrebbero acutizzarsi nel prossimo futuro;

PRESO ATTO che:

con l’obiettivo di valutare le misure già attivate e quelle ulteriori da mettere in campo per far fronte alla grave situazione di criticità in atto;

CONSIDERATO che un corretto uso delle risorse naturali è attualmente una necessità primaria e ritenendo che l’acqua, risorsa essenziale per la vita, debba essere salvaguardata da possibili sprechi soprattutto in una situazione di carenza;

RAVVISATA quindi la necessità di adottare misure finalizzate a governare l’utilizzo delle risorse idriche disponibili al fine di garantire a tutti i cittadini di poter soddisfare i bisogni primari per l’uso alimentare, domestico e igienico;

RITENUTO pertanto di dover provvedere in merito, regolamentando il consumo dell’acqua potabile per uso extra-domestico;

Visto l’art. 98 del D.Lgs. 3/4/2006 n. 152 e successive modificazioni ed integrazioni: “Norme in materia ambientale”, che stabilisce che coloro che gestiscono e utilizzano la risorsa idrica adottino le misure necessarie all’eliminazione degli sprechi e alla riduzione dei consumi;

Visti gli artt. 61 – 69 del Piano di Tutela delle Acque della Regione Emilia Romagna; Visti gli art. 7 bis e l’art. 50 del D.Lgs. 267/00 e successive modificazioni ed integrazioni; Vista la L. 24/11/1981 n. 689 e successive modificazioni ed integrazioni;

Visto l’art. 50 del D.Lgs 18.08.2000, n. 267;

ORDINA

INFORMA

DISPONE

DISPONE INOLTRE

che alla presente Ordinanza sia data ampia diffusione attraverso gli organi di informazione locali (stampa, internet, social network, ecc.).