Energia e caro bollette. In Emilia-Romagna istituito un Tavolo di crisi permanente con sindacati e imprese

Più informazioni su

Per far fronte all’emergenza del caro-energia, ai pesanti rincari delle materie prime, per venire incontro in modo tempestivo alle esigenze di aziende e famiglie e promuovere un rapido e profondo rinnovamento nel solco delle energie rinnovabili, la Regione Emilia-Romagna ha promosso la nascita di un tavolo di crisi permanente con le parti sociali.

Un tavolo operativo sull’impatto dei costi dell’energia sul sistema delle imprese e del lavoro che si è riunito oggi per la prima volta in viale Aldo Moro e al quale hanno partecipato il presidente Stefano Bonaccini, il sottosegretario alla Presidenza della Giunta, Davide Baruffi, l’assessore alle Attività Produttive, Vincenzo Colla, e i rappresentanti di sindacati e associazioni imprenditoriali.

“Di fronte al rischio di una crisi sociale senza precedenti, sentiamo l’urgenza di accelerare e decidere subito provvedimenti e risorse per far fronte a questa emergenza- ha sottolineato Bonaccini chiudendo l’incontro-. Come sempre, seguendo il metodo di lavoro che ci siamo dati con il Patto per il Lavoro e per il Clima, lo facciamo insieme, unendo i rappresentanti di parti sociali e datoriali, convinti che un messaggio di unità e condivisione sia il più efficace possibile anche per rilanciare le nostre richieste al Governo nazionale e alla Commissione europea. Ma l’Emilia-Romagna è pronta a fare la propria parte: ci siamo impegnati a finanziare in tempi brevi un piano senza precedenti di installazione di impianti a energia pulita, che coinvolga il mondo produttivo e il sistema degli enti locali. Chiuderemo in anticipo sui tempi previsti anche l’iter di approvazione del Piano triennale energetico e metteremo nelle condizioni di realizzarsi anche le nuove Comunità Energetiche Rinnovabili, con cittadini, aziende e associazioni insieme per produrre energia da fonti pulite, sulle quali l’Emilia-Romagna è una delle regioni capofila in Italia”.

Il presidente ha anche ribadito l’importanza del progetto del rigassificatore di Ravenna e del progetto Agnes, che prevede la realizzazione, sempre al largo delle acque ravennati, del più grande parco eolico e fotovoltaico in mare d’Italia, con un investimento di un miliardo di euro.

Tra i primi provvedimenti previsti dalla Regione, presentati al Tavolo permanente di lavoro, anche incentivi per l’efficientamento energetico. Diverse le proposte avanzate oggi, tra cui:

In Regione verrà istituita una task force dedicata alle fonti rinnovabili, trasversale agli assessorati competenti, che sarà messa al servizio degli enti locali e dei territori. Il suo scopo sarà quello di informare e coordinare gli interventi in un ambito che in questo periodo è in rapido mutamento dal punto di vista regolatorio e normativo. L’obiettivo che si è posta la Regione è la produzione 2.500 Mega Watt da rinnovabili in Emilia-Romagna in più entro il 2026, ovvero di raddoppiare la produzione attuale e arrivare a 5mila MW, in linea con quanto definito nel Patto per il Lavoro e il Clima.

Prosegue l’impegno sulle Comunità Energetiche Rinnovabili. Dopo aver approvato la legge istitutiva, tra le prime regioni d’Italia, presto in Giunta il via libera alla delibera sulla costituzione del Tavolo Comunità Energetiche e per il sostegno alla progettazione e investimenti delle Comunità energetiche rinnovabili.

Saranno promossi a breve tre bandi regionali per un totale di 45 milioni di euro per contributi per la riqualificazione energetica e l’introduzione di rinnovabili: 15 milioni saranno destinati a fondo perduto per le piccole e medie imprese emiliano-romagnole (che rappresentano il 94% del tessuto produttivo regionale) e alla costituzione di Comunità energetiche rinnovabili, un altro da 30 milioni dedicato ad enti pubblici per la riqualificazione del proprio patrimonio edilizio.

A breve, già entro ottobre, si concluderà l’iter di approvazione del Piano triennale di attuazione 2022-2024 del Piano energetico regionale 2030.

Complessivamente, il Programma regionale FESR prevede investimenti per la riqualificazione energetica e l’introduzione di rinnovabili pari a oltre 190 milioni di euro: 108 per il sistema delle imprese, 63 per gli edifici pubblici, 12,5 per le CEV.

Durante l’incontro è stata condivisa anche la necessità di avanzare al governo nazionale  la  richiesta di una moratoria sulla restituzione della quota ammortamenti dei mutui, come era stato previsto durante l’epoca Covid: una misura necessaria per guadagnare tempo, un’operazione ponte verso il 2023 per evitare di scaricare su famiglie e aziende il pesantissimo impatto causato dall’enorme aumento di bollette e costi energetici, con il rischio di una tenuta dell’intero sistema sociale e produttivo. Particolarmente urgente è considerata anche l’emanazione, da parte del governo, del provvedimento che definirà le aree idonee a ospitare gli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. La Regione è poi impegnata sull’attività che il Governo stesso sta portando avanti sui decreti relativi agli incentivi per le energie rinnovabili, ritenuti fondamentali.

Il sistema regionale chiede poi all’Esecutivo nazionale di proseguire il lavoro in Europa per arrivare alle misure necessarie, a partire dal prezzo unico del gas.

Infine, da parte di tutte le componenti del Tavolo è stata ribadita la necessità di agire in tempi brevi. Un prossimo incontro è già previsto per la prossima settimana con l’obiettivo di mettere nero su bianco necessità e proposte approfondite da condividere anche con il livello nazionale.

Più informazioni su