A Fusignano sta nascendo un ospedale veterinario, con ambulanza e automedica per le emergenze. A gennaio sarà pienamente operativo

Si chiama Centro di Recupero e Soccorso Animali Le Querce e tratta ogni tipo di animale. Per emergenze risponde al 333 7765768 su tutta la provincia di Ravenna e Forlì-Cesena

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A San Savino di Fusignano sta nascendo un vero e proprio ospedale veterinario, con tanto di ambulanza e auto medica con servizio di rianimazione a bordo, per salvare e curare animali di ogni tipo, da quelli selvatici, a quelli domestici, passando per quelli cosiddetti “da reddito”, come cavalli, mucche, pecore, fino agli esotici, dai pappagalli ai rettili. Un servizio a 360 gradi.

Un’opportunità più unica che rara per il territorio dell’intera provincia di Ravenna, dove sono presenti diverse cliniche veterinarie e un CRAS (centro di recupero animali selvatici, nel ravennate), ma nessun centro così puntualmente attrezzato su ogni tipo di animale.

L’IDEA

Nella messa in opera di questo ambizioso progetto è davvero il caso di dire che una crisi si è trasformata in opportunità, perché l’idea, ai proprietari dell’Azienda Agricola Le Querce che la stanno implementando, è venuta proprio durante l’alluvione di maggio: fortunatamente i loro campi, 4 ettari di terreno coltivati a fieno e dedicati all’allevamento di una decina di cavalli, sono stati risparmiati dall’acqua e loro si sono messi a disposizione, per recuperare e ospitare tutti gli animali che vivevano sui terreni colpiti dall’alluvione.

Veri amanti degli animali già da prima del dramma che ha colpito la Romagna, erano abituati ad accogliere e salvare cavalli destinati al macello o in difficoltà di salute, ma nella primavera 2023 si sono davvero fatti in quattro: dall’azienda sono passati tra i 500 e i 700 animali, spesso recuperati direttamente dalle aree alluvionate, dopo che i proprietari erano già stati fatti evacuare.

I campi dell’azienda hanno cominciato a riempirsi di cavalli, pecore, caprette, ma anche uccellini e galline, spesso provenienti da proprietari privati che detenevano un paio di animali, più che da grandi allevamenti. È stato necessario allestire reciti e box di fortuna in breve tempo, con i materiali che si riusciva a recuperare nell’immediato. Tutti gli animali sono stati messi in sicurezza, sfamati e seguiti, nel caso necessitassero di cure sanitarie. Poi sono stati restituiti ai legittimi proprietari, man mano che l’acqua se ne andava e gli spazi da cui provenivano tornavano nuovamente agibili. “Non abbiamo perso nessun animale – tiene a precisare Denis Merendi, proprietario de Le Querce -, tutti quelli che sono stati seguiti, sono stati restituiti in salute e considerati i numeri non è stato semplice, ma siamo orgogliosi di poterlo affermare”.

Tutto è stato possibile anche grazie ad un’ingente mole di donazioni e all’impegno di oltre 50 volontari. Dopo il rientro degli alluvionati nelle loro proprietà ha continuato ad arrivare molto cibo per gli animali, che è stato distribuito a chi ne aveva bisogno, portandolo a domicilio, casa per casa. Non solo: alcuni benemeriti imprenditori ravennati che non vogliono mettersi in mostra, hanno donato un’ambulanza veterinaria, un container allestito con ambulatorio e sala operatoria, oltre ad una macchina per risonanza magnetica, una TAC e un impianto a Raggi X per eseguire lastre.

“Finita l’emergenza – racconta Denis – ci siamo resi conto di cosa si fosse creato attorno alla nostra buona volontà: il capitale di donazioni e di lavoro dei volontari, le relazioni strette e non ce la siamo sentita di chiudere lì l’esperienza”.

È iniziata così la seconda parte dell’avventura, dalla costituzione ufficiale dell’associazione Centro di Recupero e Soccorso Animali Le Querce.

IL CENTRO

L’azienda ha messo a disposizione i suoi 4 ettari di terreno, sui quali si stanno costruendo gli impianti necessari, i nuovi paddock e box. Attualmente al Centro sono presenti un centinaio di animali, tra cavalli, asini, caprette, pecore, conigli e altro ancora.

Ogni giorno arrivano dalle 10 alle 20 telefonate animali selvatici in pericolo: istrici, volpi, ricci, trovati feriti o in difficoltà. La legge non permette di catturarli e detenerli, servono permessi ad hoc e così il Centro ha attivato le richieste per diventare CRAS (Centro di Recupero Animali Selvatici): in attesa delle autorizzazioni, i selvatici portati alle Querce vengono curati e poi trasferiti in altri Centri.

Quando sarà raggiunta la piena operatività, si pensa per gennaio 2024, servirà tutta la Bassa Romagna, dove ancora non esistono CRAS, mentre già ora tratta richieste d’aiuto provenienti dalla provincia di Ravenna e da quella di Forlì-Cesena. C’è il progetto di allargarsi alla provincia di Ferrara, che ha una grossa lacuna su questo fronte, ma si è ancora in fase valutativa, se ne riparlerà con il 2024.

“Anche l’unione dei Comuni ha espresso interesse per il nostro progetto – conferma Merendi -: diventerà un polo importante, con ospedale veterinario, un medico h24, 7giorni su 7, sempre sul posto, non semplicemente reperibile. Il nostro scopo è dare un’adeguata assistenza medica a tutti gli animali a 360 gradi. Collaboriamo con 9 veterinari diversi, che hanno numerose specializzazioni, dagli animali esotici e rettili, a quelli da reddito, fino ai cani e ai gatti. Il progetto è piaciuto tantissimo e molti veterinari si sono vi si sono gettati con entusiasmo e spirito volontario. Per ora tutto si regge su lavoro volontario e donazioni, non abbiamo altre fonti di finanziamento”.

L’associazione comprende una trentina di volontari attivi e circa 2.500 iscritti da tutta Italia, che condividono il progetto e sostengono tramite donazioni e la quota associativa.

“Ci dicono che quando a gennaio riusciremo a metterla in strada, l’Emilia Romagna sarà la prima regione a disporre di un’auto medica veterinaria con gruppo di rianimazione a bordo – aggiunge Merendi -. Potrà andare in supporto all’ambulanza o gestire chiamate di emergenza. Spesso, quando si trovano animali feriti, non si sa chi chiamare o anche le stesse autorità riescono a gestire il recupero ma possono avere difficoltà sulla gestione della cura. Questo Centro vuole proprio dare una risposta a tutte queste esigenze: è uno sforzo enorme, da tutti i punti di vista, ma credo porterà a cambiare le cose nei confronti degli animali e della loro salute”.

I servizi sono e resteranno prevalentemente gratuiti: niente sarà dovuto per la chiamata, il recupero e le cure di animali selvatici (attivabile dopo l’arrivo delle dovute autorizzazioni) o domestici ma senza padrone. Per quelli con un proprietario invece, resta gratuito l’intervento in emergenza, mentre verranno applicate tariffe concorrenziali per le cure, in modo da invogliare le persone a curare i propri animali. “Oggi detenere un animale e tributargli le dovute cure è diventato un lusso – dice Merendi -, vogliamo che diventi accessibile per tutti”.

Fra pochi giorni verrà anche attivato un numero numero verde sempre attivo h24, da chiamare per le emergenze o anche solo per ricevere informazioni.

Il Centro, già ora, organizza corsi di formazione per i futuri volontari, aperti anche a semplici cittadini interessati, realizzati in collaborazione con Ambulanze Veterinarie Italia, un’associazione di professionisti del settore, oltre a momenti informativi sulla salute animale.

A breve sarà operativo anche un sito internet, dove rinvenire tutte le informazioni del caso.

In attesa dell’avvio del numero verde dedicato, per contattare il Centro è possibile chiamare il 333 7765768. Lo stesso numero è valido per donazioni o per associarsi al Centro.

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