“Contro le vostre manganellate”. Flash mob degli studenti del Campus di Forlì

Flash mob, venerdì 1° marzo nel Campus di Forlì, organizzato dall’ UDU-Unione degli Universitari e Rete degli Studenti Medi per la difesa del diritto di manifestare. 

Una mobilitazione degli studenti organizzata in seguito a quanto avvenuto a Pisa, Firenze e Catania la scorsa settimana, quando gli studenti partecipanti ad un corteo pro Palestina sono stati presi a manganellate dagli agenti della polizia.

Il Flash mob ” Contro le vostre manganellate. Piantedosi dimettiti” si terrà domani domani, 1 marzo, al Campus di Forlì alle ore 13.30.

“Come Unione degli Universitari di Forlì e Rete degli Studenti Medi Forlì dopo i fatti di Pisa abbiamo deciso di mobilitarci per denunciare fermamente l’uso eccessivo della violenza da parte delle forze dell’ordine verso i manifestanti” dichiarano da UDU-Unione degli Universitari Forlì e Rete degli Studenti Medi Forlì.

“È con profonda preoccupazione che ci siamo mobilitati in tutta Italia questa settimana” – dichiara Martino Bianco, portavoce UDU Forlì – “Esprimiamo la nostra condanna nei confronti degli episodi avvenuti a Pisa, Firenze e Catania.”

“Non possiamo tacere di fronte al ricorso indiscriminato ai manganelli da parte delle forze dell’ordine contro manifestazioni pacifiche di studenti e studentesse. È inaccettabile l’inerzia del Governo di fronte a tali violazioni.” – conclude Bianco.

“Sebbene Meloni dichiari che sia rischioso minare il sostegno istituzionale alla polizia, è il suo silenzio e la mancata condanna di questi atti ad essere pericolosa.” dichiarano invece dalla Rete degli Studenti Medi di Forlì.

“Le manifestazioni a favore della Palestina e della pace devono essere rispettate, in accordo con l’articolo 21 della Costituzione che garantisce il diritto di manifestare previo avviso alle autorità competenti.” concludono le ragazze e i ragazzi della Rete degli Studenti Medi di Forlì.

“Come studenti medi e universitari infatti diciamo basta e chiediamo le dimissioni del ministro Piantedosi e l’introduzione di identificativi individuali per gli agenti – proseguono – L’Italia è uno dei pochi paesi dell’UE, insieme a Cipro, Austria, Lussemburgo e Olanda, che non richiede agli agenti delle forze dell’ordine di esporre un identificativo sulle uniformi. Tuttavia, alla luce degli abusi recenti, è giunto il momento di cambiare rotta”.

“Fin dal 2012, il Parlamento europeo ha espresso preoccupazione per l’uso sproporzionato della forza durante le manifestazioni pubbliche, esortando gli Stati membri a dotare gli agenti di identificativi. Nel 2016, anche il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite ha sollecitato lo stesso provvedimento – dichiarano ancora –L’introduzione di identificativi è una misura fondamentale per garantire che atti di violenza e abusi di potere non rimangano impuniti, specialmente in contesti confusi come gli assembramenti e le manifestazioni. Nonostante le proposte di legge presentate in Parlamento a partire dal 2001, l’attuale ministro dell’Interno, Piantedosi, insieme al governo Meloni, ha sempre respinto categoricamente questa proposta, ritenendola superflua e pericolosa per gli agenti. Oggi più che mai, considerando gli eventi delle ultime settimane, è cruciale adottare una legge in materia. Per prevenire abusi di potere, violenze incontrollate e una deriva verso il fascismo, è necessario far sentire la nostra voce. Vogliamo una polizia al servizio dello Stato, non uno Stato al servizio della polizia” concludono.