Proclamazione dello stato di agitazione all’Agenzia delle Dogane e Monopoli di Forlì-Cesena da parte di Cgil e Cisl

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“Sono rimaste inascoltate le proteste delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Forlì- Cesena che insieme a FP CGIL e CISL FP, già ad inizio febbraio avevano manifestato il loro dissenso riguardo la decisone di accorpare gli uffici di Forlì-Cesena a quelli di Rimini, sede quest’ultima che diventerebbe la sede principale. Non avendo quindi ricevuto nessun chiarimento, nell’assemblea del 26 marzo hanno deciso di dichiarare lo stato di agitazione. I lavoratori vogliono manifestare la loro totale contrarietà ad una riorganizzazione decisa a livello centrale senza alcun coinvolgimento preventivo degli uffici coinvolti. Per la nostra Provincia la riorganizzazione prevede l’accorpamento con l’UADM Rimini ed il conseguente declassamento della sede di Forlì Cesena a sezione territoriale, cosa che potrebbe portare a conseguenze sui servizi all’utenza, inevitabilmente ridimensionati e ridotti.” Così in una nota FP CGIL e CISL FP.

I lavoratori ed i sindacati sottolineano in particolare come “non si riscontrino dati di attività tali da motivare il declassamento, anzi l’ufficio di Forlì-Cesena registra dati di attività notevoli nonostante la cronica carenza di personale, più alti di tante altre sedi a livello nazionale, che però non saranno toccati da nessuna riorganizzazione. Ad oggi l’ufficio di Forlì Cesena si fa carico di garantire su un territorio molto vasto anche la Struttura SOT di Cesena e di garantire tutti i servizi doganali previsti nella nuova SOT recentemente istituita con la riapertura dell’aeroporto. A livello organizzativo poi, non è stato nemmeno chiarito con quali modalità verranno reclutati i capi settore, e non sembra ci sia la volontà di valorizzare chi lo è oggi, ingessando così gli sviluppi professionali di carriera del personale, cosa che invece ci si aspetta in un’amministrazione pubblica evoluta come l’Agenzia delle Dogane e Monopoli. Non si esclude inoltre, al netto delle rassicurazioni fino ad ora riportate, che in futuro non venga attuata una mobilità forzosa verso la nuova sede dirigenziale di Rimini, che comunque sconta la carenza di personale cronica, indebolendo così ulteriormente l’ufficio ed i servizi sul territorio di Forlì Cesena.”

Questa riorganizzazione calata dall’alto, sottolineano i sindacati, “non avrà ripercussioni solo sul personale coinvolto, ma sull’intera economia del territorio provinciale in quanto si arrecherà un danno alle imprese locali, che perderanno progressivamente un presidio importante, per l’export e l’import, per i gruppi nazionali e internazionali per la gestione di tutta la fase logistica collegata con le procedure doganali.”

FP CGIL e CISL FP comunicano che in assenza di risposte concrete rispetto alla volontà di rivedere la scelta di accorpamento della sede di Forlì Cesena, intensificheranno le iniziative di mobilitazione e di lotta.

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