Italia Nostra Forlì scrive ai candidati e presenta documento in 3 punti: tutela del patrimonio storico-artistico, centro storico e territorio

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Il Consiglio direttivo di Italia Nostra, Sezione di Forlì, ha trasmesso ai candidati alla carica di Sindaco di Forlì un documento in cui presenta alcuni punti salienti del proprio impegno all’attenzione delle forze politiche locali.

Italia Nostra informa che “i rappresentanti dell’Associazione hanno incontrato Graziano Rinaldini il 3 aprile scorso e Gian Luca Zattini il 17 aprile. Disponibilità ad un incontro per illustrare i punti del documento è stata manifestata anche a Vito Botticella, la cui candidatura è stata resa nota solo da pochi giorni.”

IL DOCUMENTO DI ITALIA NOSTRA

La Sezione di Forlì di Italia Nostra APS, la prima associazione nazionale nata nel 1955 per concorrere alla tutela del patrimonio storico, artistico e naturale della Nazione, ha raccolto nel presente documento alcune proposte e contributi su temi corrispondenti ad esigenze primarie per la città e il suo territorio.

Conservazione e tutela del patrimonio storico-artistico 

A. Occorre dare nuova centralità al patrimonio artistico e culturale della città per superare l’attuale situazione, che vede gran parte dei beni bibliotecari e museali inaccessibile, e porre in primo piano le esigenze di tutela, conoscenza e fruizione.

B. Le azioni di riorganizzazione e di trasferimenti messe in atto negli ultimi anni non hanno seguito una pianificazione coerente e hanno aperto ulteriori incognite sul futuro di musei e biblioteche della città. È il caso emblematico di Palazzo Romagnoli e delle Collezioni del Novecento che dopo soli dieci anni dall’inaugurazione vengono smantellati per fare spazio alla sede temporanea della biblioteca. In questi anni ci siamo opposti fermamente a questa dispendiosa operazione che cancella un progetto coerente di studio e valorizzazione sull’arte del Novecento e pone un grave problema per la Collezione Verzocchi, che nella nuova sede individuata a Palazzo Albertini perderà lo stretto collegamento con il resto della Pinacoteca, in violazione degli impegni presi dalla Città nella donazione modale del 1961. Anche per Palazzo del Merenda, in procinto di essere interessato da lavori di consolidamento grazie alle risorse del PNRR, manca un progetto organico che ne delinei gli usi futuri e che garantisca il rispetto dello straordinario valore storico di un edificio simbolo degli Istituti culturali cittadini e custode di una storia ricchissima. A questo proposito Italia Nostra propone di mantenere a Palazzo Romagnoli le Collezioni del Novecento compresa la Collezione Verzocchi, ponendo temporaneamente il prestito e la sala di lettura al piano terra di Palazzo Albertini. Per il Palazzo del Merenda si chiede di rendere progressivamente accessibili e condivisibili con i cittadini gli ambienti agibili a partire dal Salone con i “quadroni”.

C. I limiti e i rischi derivanti da questa pluriennale situazione sono emersi drammaticamente in più occasioni e in particolare nell’alluvione dello scorso maggio, che ha coinvolto anche i depositi di biblioteca e musei. La decisione di procedere con la collocazione di depositi bibliotecari (ex Santarelli, Palazzo Romagnoli) e di spazi museali (nuova ala dei Musei San Domenico) in sotterranei a rischio allagamento conferma il quadro delineato.
Allo stesso modo propone di mettere a punto un piano complessivo di interventi sul patrimonio architettonico storico e includere anche quegli edifici che sono stati esclusi dai recenti investimenti, in particolare Palazzo Gaddi e i suoi apparati decorativi da tempo bisognosi di consolidamento e restauro. Inoltre, di valorizzare Villa Saffi e la sua particolare memoria storica, insieme con la cura del parco circostante, mantenendo inalterato il suo carattere di casa-museo.

Centro storico

A. Desta forte preoccupazione l’impatto sul centro storico delle varianti urbanistiche che, insieme con gli effetti della Legge regionale del 2017 e i successivi decreti nazionali su rigenerazione urbana e consumo di suolo hanno aperto la possibilità di demolizione e ricostruzione al posto di restauro e risanamento conservativo con la possibilità di aumentare volumi e saturare aree ancora verdi.  Significa perdere definitivamente il volto della città e del territorio e allontanare ulteriormente i ceti più fragili non in grado di sostenere costi moltiplicati dopo l’abbuffata del PNRR, ossia offrire la città e il territorio a imprese speculative attraverso Accordi di Programma, senza un disegno di piano preordinato e senza garantire standard di servizi e verde.

B. Servono politiche abitative per la permanenza di cittadini in centro, mentre non vediamo l’utilità di nuovi Studentati, data la disponibilità di alloggi non occupati e l’intervento dedicato nell’Hotel della città. Si propone di acquisire, restaurare in modo esemplare e rimettere in locazione agevolata o sul mercato abitazioni tipiche del tessuto storico dotate dei requisiti di sicurezza e risparmio energetico senza stravolgerne materiali e tipologie, organizzando con Ordini professionali, sindacati e imprese appositi corsi di specializzazione.

C. Si deve completare il restauro del complesso conventuale costituito dalla chiesa di San Giacomo, convento di San Domenico e antichi orti circostanti recuperando in chiave moderna la tipologia dell’insediamento conventuale. Si chiede un incontro dedicato al progetto San Domenico e Barcaccia, con partecipazione dell’Amministrazione, per analizzare le variazioni architettoniche e di destinazione rispetto ai Musei San Domenico e alle grandi mostre, sia per i maggiori problemi per i locali sotterranei, sia per la rimozione della Barcaccia, come già nel piano particolareggiato del 2011 in variante al POC dell’ intera Piazza Guido da Montefeltro, per ottenere il vero Giardino dei Musei al livello di campagna originario, desigillando la porzione dei parcheggi in superficie e sotterranea, con evidente miglioramento della percezione del sito e rispetto ai cambiamenti climatici, tenendo conto dei parcheggi esistenti e realizzati recentemente in zona e della necessità di rendere più efficiente il trasporto pubblico urbano.

D. Il miglioramento climatico e di qualità della vita dei cittadini corrisponde a una maggiore cura e programmazione del verde urbano, sia con servizi pubblici adeguatamente formati per la manutenzione, sia con la progressiva estensione e cura di alberature stradali, orti, giardini e parchi. A questo proposito Italia Nostra chiede la conservazione delle alberature stradali, di parchi e giardini, anche ai sensi del Codice dei Beni culturali e del paesaggio, limitando eventuali abbattimenti a diagnosi di esperti botanici e naturalisti e prevedendo il ripristino degli esemplari abbattuti; un progetto volto alla conservazione degli attuali viali alberati, elementi importanti del paesaggio urbano e del segno delle antiche mura, insieme con gli altri fattori che combattono inquinamento e calore. In questo senso, l’acquisizione pubblica dei 16 ettari dell’ex Eridania, con la volontà dichiarata di sostenerne l’interesse naturalistico e vegetale, si sposa con la proposta delle associazioni ambientaliste appoggiata da Italia Nostra per il recupero dell’intera area e una destinazione compatibile dei fabbricati da restaurare. L’importante polmone verde a nord della città è auspicabile possa collegarsi al Parco Urbano attraverso gli orti interni alle mura e il corridoio ecologico del Montone, fino a comprendere l’area ancora verde della Fornace Malta e le aree limitrofe.

Territorio

Aree esondabili e P.U.G. vanno rimessi in discussione aperta con la partecipazione dei cittadini, verificando effettivi rischi ed eventuali necessità di adeguamento e trasferimento di abitazioni, attività produttive e servizi. Italia Nostra chiede di integrare il P.U.G. con la pianificazione intercomunale e di vallata e di promuovere luoghi di partecipazione, come ad esempio l’Osservatorio del Paesaggio del Ronco-Bidente, per una pianificazione paesaggistica e di area vasta che comprende anche la revisione del riassetto idrogeologico.

 

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