Rinaldini (centrosinistra) sulla gestione della macchina comunale di Forlì: Zattini è stato ondivago, verticistico e carente

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“Una buona amministrazione si dovrebbe caratterizzare per trasparenza, capacità di coordinamento e per una gestione del personale e degli uffici basata su solidi principi organizzativi e sulla valorizzazione delle risorse e delle professionalità dell’ente. Tutto quello che, nei cinque anni della giunta Zattini, è mancato. La gestione politica verticistica della macchina comunale si è rivelata del tutto insufficiente, oltre che dannosa, rispetto a un’organizzazione complessa che deve rispondere ai bisogni dei cittadini. Le conseguenze della gestione lacunosa della macchina amministrativa sono emerse in tutta la loro gravità nei giorni drammatici dell’alluvione di maggio, con la totale assenza di coordinamento degli interventi e di una solida catena di comando. Non solo. Per giorni abbiamo assistito con sconcerto alle decisioni ondivaghe e contraddittorie di questa giunta che, nel giro di una settimana, ha cambiato idea su tutto: dalla Collezione Verzocchi che da Palazzo Albertini trasloca invece al San Domenico, al monumento in memoria dell’alluvione smontato e poi rimontato, stessa sorte per il palco in piazza Saffi. Interventi che hanno comportato un aggravio di lavoro per gli uffici comunali e spreco di risorse a carico dei cittadini”. Così il candidato sindaco del centrosinistra, Graziano Rinaldini.

“All’origine delle carenze organizzative e della mancanza di un coordinamento unitario tra i servizi del Comune di Forlì, la decisione della giunta Zattini di smantellare la Direzione generale e l’assenza, per 4 anni, di un direttore o di altre forme di coordinamento della macchina comunale, salvo poi – anche in questo caso – fare dietrofront a fine 2023. Decisione tardiva e inefficace: non è stato sufficiente aver attribuito all’attuale segretario generale, il quinto dal 2019, anche l’incarico di direttore per supplire alle carenze strutturali dell’assetto organizzativo rimasto invariato e per garantire il buon funzionamento della macchina comunale. A tutto questo si aggiunge la mancata nomina, per quasi due anni, del comandante della Polizia Locale: altra lacuna di questa amministrazione” continua Rinaldini.

“Oltre alle carenze organizzative, ancor più evidenti quelle strutturali. Il caso più clamoroso è quello della sede dei Servizi demografici dove, a fine 2020, si verificò il crollo del controsoffitto al quale sono seguiti altri cedimenti a causa dei quali alcune zone sono state interdette al pubblico ma continuano a essere percorse dal personale, con una situazione di criticità e di disagio per i dipendenti che lavorano a un servizio essenziale per i cittadini. E, nonostante le ripetute promesse di trasferimento – prima nell’ex palazzina di Romagna Acque, poi all’ex Becchi – ancora non è dato sapere tempi e luoghi per lo spostamento degli uffici e per la messa in sicurezza dell’edificio. È quanto mai necessariaconclude Rinaldiniun’azione incisiva per la riorganizzazione della macrostruttura, con indicazioni chiare, lungimiranti e non ondivaghe della politica, attraverso un forte coordinamento della dirigenza che tenga conto della formazione e della valorizzazione di tutto il personale, per rispondere in modo puntale ai tanti e nuovi bisogni dei cittadini”.

Passeggiata Forlì

HELG: RITORNO AL PATRIMONIO, UN SUCCESSO L’INIZIATIVA FRA MUSEI CHIUSI E DIMENTICATI

“Sono stati oltre sessanta i forlivesi che sabato scorso hanno seguito con interesse l’itinerario “Ritorno al patrimonio” alla scoperta dei numerosi musei chiusi e dimenticati della città.lo dice Riccardo Helg, candidato indipendente al Consiglio comunale nella lista del PD e curatore dell’iniziativaI musei forlivesi, oggi in gran parte inaccessibili, hanno perso di vista la loro missione culturale fondata su tutela, ricerca e valorizzazione. Vengono percepiti come luoghi per eventi, dove la temporaneità vince sulla continuità, e sono misurati principalmente per il numero di ingressi o per la possibilità di veicolare i flussi turistici… Tra i luoghi che più hanno incuriosito il pubblico, le ali abbandonate di Palazzo Romagnoli, il cui recupero avrebbe consentito di arricchire di spazi e servizi il polo dedicato alle collezioni del Novecento, scongiurandone probabilmente la chiusura, e il dimenticato museo sotto la Chiesa di San Giacomo, che avrebbe dovuto raccontare la storia del complesso monastico e che invece è scomparso da ogni programmazione, nonostante i considerevoli investimenti già effettuati per lo studio e l’allestimento dei reperti.”

Ad animare la passeggiata sono intervenuti il fotografo Luca Massari, l’architetto Andrea Savorelli, Flora Fiorini, operatrice museale, ed Elisa Giovannetti, archivista ed ex assessora alla cultura. L’itinerario si è concluso a Palazzo del Merenda, il “grande malato” dei luoghi della cultura forlivese, con le conclusioni di Graziano Rinaldini.

“Riteniamo sia giunto il momento di ridare valore al ricchissimo patrimonio culturale forlivese, da troppo tempo trascuratoha dichiarato il candidato sindaco del centrosinistraNella Forlì che sarà Palazzo del Merenda deve tornare ad essere il principale portale di accesso alla cultura, un luogo in cui i servizi bibliotecari dialogano e si integrano con le raccolte museali in esso presenti, con l’eccezionale patrimonio delle raccolte Piancastelli e con le attività del campus universitario. Un luogo di conoscenza vivo e accessibile, in cui possa concretizzarsi quel processo di partecipazione e di coinvolgimento che oggi abbiamo testimoniato con la nostra presenza a questa iniziativa”.

Passeggiata Forlì
Passeggiata Forlì

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