Viceministro Bignami (FDI): agli alluvionati rimborseremo 5.000 euro forfettari per i beni mobili

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Conferenza stampa al Caffè Nazionale di Ravenna di Fratelli d’Italia con Galeazzo Bignami (viceministro e capo dei meloniani emiliano-romagnoli), Stefano Cavedagna (candidato alle elezioni europee), Alberto Ferrero (coordinatore provinciale) e Roberto Petri (dirigente del partito in Romagna). I temi in menu erano diversi e vediamo di suddividerli per argomenti. 

ELEZIONI EUROPEE

L’obiettivo di Fratelli d’Italia è di cambiare radicalmente la direzione di marcia dell’Europa, attraverso una nuova maggioranza di centrodestra, che lasci la sinistra fuori dalla porta. In ogni caso FdI non farà mai accordi con la sinistra, hanno assicurato Bignami e Cavedagna. I meloniani puntano tutte le loro chanche in Emilia-Romagna sul giovane Stefano Cavedagna, capogruppo a Bologna e coordinatore nazionale di Gioventù Nazionale, la formazione dei giovani della Meloni. “Portare la Romagna in Europa” è lo slogan adottato, tenuto conto che Cavedagna è di origini faentine e che FdI della Romagna e di Ravenna sostiene il candidato.

Sui contenuti, Cavedagna ha detto che il suo obiettivo è di “combattere le follie ecologiste dell’Europa che rendono insostenibile lo sviluppo economico”, dalla direttiva sulle case green alle politiche agricole che danneggiano i nostri coltivatori. Sulla Bolkestein Cavedagna ha ribadito che per FdI le spiagge “non sono un bene scarso” e quindi le concessioni balneari devono essere “svincolate dalla direttiva europea”. I meloniani puntano a non fare le aste e il candidato ha aggiunto: “se io fossi un amministratore comunale aspetterei prima di fare i bandi”.

Stefano Cavedagna

ELEZIONI REGIONALI

A Ravenna non si vota, ma si voterà in Emilia-Romagna dopo l’elezione di Bonaccini in Europa. E siccome molti pensano e scrivono che a Bologna possa andare il sindaco di Ravenna Michele de Pascale, una giornalista ha chiesto come si sta preparando Fratelli d’Italia a questa eventualità.

Petri ha affermato papale papale che “in base alle nostre informazioni de Pascale ha poche possibilità di essere candidato dal Pd alla Regione.” Per cui FdI non pare avere fretta per Ravenna. Più malizioso il viceministro Bignani, il quale è stato piuttosto sprezzante sulla caratura politica del sindaco di Ravenna. Prima ha lasciato intendere che a loro un candidato così come avversario andrebbe bene, e poi ha affermato che lui, anticomunista, riconosce che il “vecchio Partito Comunista dell’Emilia-Romagna aveva una vera classe dirigente”, di cui de Pascale non sarebbe un erede all’altezza.

Galeazzo Bignami

ALLUVIONE E DINTORNI

Il viceministro Galeazzo Bignami ha parlato a lungo di alluvione, post alluvione, rimborsi e Bonaccini, che “scappa in Europa” lasciando l’Emilia-Romagna “nei guai per l’alluvione di un anno fa” e per “la sanità che è allo sfascio”. Sull’alluvione ha insistito sulle responsabilità della Regione che “non ha imparato la lezione, visto che la Valsamoggia si è appena allagata” e visto che i fiumi continuano ad essere pieni di arbusti e di tronchi. Sulla controversia dei soldi destinati all’emergenza e alla ricostruzione Bignami ha detto che il Governo Meloni ha messo sul piatto i soldi e che è colpa di Regione e Comuni “governati da incapaci” che non sono in grado di spenderli.

L’esponente del governo era molto atteso sulla questione dei beni mobili, perché è di alcuni giorni fa il suo annuncio dell’imminente presentazione di un provvedimento al Consiglio dei Ministri. A Ravenna Bignani ha precisato che il provvedimento deve essere approvato dal MEF e poi sarà al vaglio del CdM (il giorno stabilito è mercoledì 29 maggio). Sull’entità dei rimborsi, ha precisato che si tratterà di rimborsi forfettari: i beni mobili saranno considerati a vano, con un discorso a parte per le cucine. In ogni caso richiesto di quantificare la cifra, Bignami ha spiegato che si tratterà di una “cifra forfettaria non inferiore ai 5.000 euro che gli alluvionati hanno già ricevuto, in modo da risarcire complessivamente 10 mila euro circa”.

Bignani ha tenuto a sottolineare che si tratta di un provvedimento eccezionale, perché in casi precedenti e nemmeno per il terremoto dell’Emilia del 2012 i beni mobili erano stati rimborsati. E pazienza se la Regione quantifica in 2,2 miliardi l’ammontare dei beni mobili danneggiati: “Qualcuno dovrebbe chiedere a loro di rimborsare i danni che hanno provocato” ha detto l’esponente del governo. Sulle ordinanze e sulle difficoltà di accesso alla piattaforma Sfinge, Bignami ha di nuovo attaccato la Regione: “Il governo mette i soldi ma le ordinanze le fa il Commissario con la Regione e lo stesso discorso vale per Sfinge” ha detto Bignami, per cui “se ordinanze e Sfinge non vanno bene è colpa della Regione”.

Insomma, continua il braccio di ferro di Bignami con Bonaccini, colpevole di tutto secondo Bignami e perfino in fuga. Anche se il Commissario Figliuolo a onor di cronaca è stato nominato dal Governo Meloni e – come tutti sanno – risponde al Governo Meloni e non certo a Bonaccini.

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