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È arrivato il Cashback di Stato: tutti i pro e contro

Dal mese di dicembre parte il cashback di Stato, un’iniziativa per tutti i cittadini per ridurre l’uso del contante in favore delle carte di credito e bancomat. Moltissimi hanno già scaricato l’applicazione Io per ricevere indietro il 10% degli acquisti effettuati mentre atri si dicono scettici e non lo faranno. Per capire il perché delle due posizioni, convien fare un breve focus su quali sono i pro e i contro del tanto discusso cashback di stato.

Di che cosa si tratta

Il Cash back di Stato dà indietro il 10% degli acquisti fatti con le carte registrate sull’app per smartphone dell’amministrazione pubblica “Io” fino a un massimo di 150 euro effettuati almeno 50 pagamenti nell’arco di sei mesi. Per lanciare l’iniziativa, il governo ha stabilito un cashback speciale natalizio dall’8 al 31 dicembre.

I punti di forza del cashback di Stato

L’app per il cashback di Stato ha sicuramente dei punti di forza che hanno a che fare con un minore ricorso al denaro contante e tutto ciò che consegue. Incentivando l’uso delle carte di credito e Bancomat con un premio in denaro, si dovrebbe riuscire a sconfiggere parte dell’evasione fiscale. Purtroppo, nel nostro Paese sono ancora moltissimi gli esercizi commerciali che non rilasciano lo scontrino fiscale, in particolare quando l’acquirente usa il contante. Non vale solo per i negozi ma anche per i professionisti che intervengono a casa come idraulico, elettricista, caldaista, meccanico, etc. Questo significa far sì che sempre più persone rispettino le normative fiscali e non ci sia modo di fare “nero”, facendo arrivare maggiore gettito nelle casse statali.

Il sistema ha anche lo scopo di ridurre sensibilmente la circolazione di denaro contraffatto. Molti negozi sono costretti a munirsi di tutte le attrezzature per la verifica delle banconote false proprio perché ne circolano molte di più di quanto si potesse pensare.

I punti di debolezza dell’iniziativa

Ci sono però degli aspetti poco chiari che gettano ombra sull’iniziativa, sebbene lo scopo sia condivisibile. Anzitutto, l’app ha dato molti problemi in fase di download e inserimento dei metodi di pagamenti. Ma non è finita qui: l’Unione Europea ha sgridato il governo che non ha comunicato il programma. Infatti, tutti gli Stati membri devono far approvare iniziative del genere in politica monetaria dagli organi competenti. Inoltre, l’UE è convinta che l’iniziativa non sia equa e penalizzi certe categorie come quelle che fanno molto ricorso al denaro contante e chi non usa lo smartphone.

Inoltre, a questo si aggiungono perplessità sui fondi necessari per coprire lo sborso. Ovviamente, il Cashback di Stato rappresenta una spesa non indifferente per il Paese che ha già gravi problemi di liquidità che spera di superare con l’aiuto dei fondi europei stanniti anche per la recente epidemia a cui però non tutto le forze politiche in campo, anche nella maggioranza di governo, sono favorevoli.

Inoltre, bisogna ricordare che per i negozianti usare i pagamenti online è noioso perché le banche prevedono delle commissioni. In poche parole, a loro conviene di più ricevere il contante.

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