Sabato 5 dicembre quarto appuntamento rassegna concertistica Amore. Passione della mancanza

L’arte di Mozart è riuscita ad assolvere una delle vocazioni fondamentali della musica, quella cioè di glorificare il tempo: ogni effimero gesto compiuto dagli uomini assume in essa un’apparenza di assoluto.

Il tempo pesante della storia e quello leggero del’anima sono unificati dal bagliore della bellezza, dal tocco leggero della grazia, da una libera, diffusa ariosità che sta, re-siste contro la dissoluzione. Il risultato è una saggezza contemplativa che, biblicamente, insegna a contare i giorni. L’occhio di Mozart vede le tenebre irriducibili, ma il suo orecchio ode la dolce sinfonia di paradiso: il risultato è la creazione di una seconda natura in cui si eterna quell’equilibrio altrimenti impossibile o almeno destinato alla fugacità. Il quarto appuntamento della rassegna Amore. Passione della mancanza celebra proprio questo ‘già e non ancora’ onnipresente nell’arte mozartiana con la Missa Brevis K. 49 per soli, coro e orchestra, dedicata ‘a tutti coloro che, in questo tempo della prova, sono costretti a lasciare la patria, molti dolori patendo lungo le vie della terra e del mare’. Perché la musica di Mozart è prima di tutto per quelli che la storia ha travolta e offeso. Oltre alla Missa brevis saranno eseguiti anche il Concerto per due flauti, archi e basso continuo di A. Vivaldi e il Concerto grosso per la notte di Natale di A. Corelli. Eseguono l’Orchestra Bruno Maderna, la Corale Polifonica Malatestiana e il Coro della Chiesa di S. Antonio Abate in Ravaldino, diretti da Antonio Cavuoto.

Ingresso libero fino a esaurimento dei posti.