Confiscata villa da 500.000 euro a una famiglia di giostrai arrestata dai carabinieri di Forlì

Alle tre persone sono contestati furti in abitazioni e negozi e l'utilizzo indebito di carte di credito, reati commessi nelle province di Bologna, Forlì-Cesena, Ravenna, Ferrara e Piacenza

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Dopo gli arresti operati dai Carabinieri di Forlì con l’accusa di avere messo a segno furti in tutta l’Emilia-Romagna, è arrivata la confisca dei beni per circa mezzo milione di euro per la famiglia di Fabrizio Bonora, giostraio 44enne che abita a San Lazzaro, nel Bolognese, con la moglie di 41 anni e il figlio di 22. Il provvedimento, eseguito dalla Guardia di Finanza di Bologna, riguarda una lussuosa villa in via Zucchi, un terreno adiacente e un’automobile.

Gli stessi beni erano già stati sequestrati nel 2012 ma ora, dopo l’arresto circa tre settimane fa dei tre componenti del nucleo familiare che nella stessa villa si trovavano ai domiciliari, sono stati acquisiti definitivamente al patrimonio dello Stato.

La confisca – spiega una nota delle Fiamme Gialle – rappresenta l’ultimo atto, dopo la conferma della Corte di Cassazione, di un procedimento per l’applicazione di misure di prevenzione patrimoniali antimafia disposte dal Tribunale di Bologna. Nel corso delle investigazioni che hanno preceduto il provvedimento, i militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Bologna avevano concentrato l’attenzione su Bonora, gravato da numerosi precedenti e già sottoposto alla misura di prevenzione personale della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza. L’uomo, ufficialmente giostraio, presentava un profilo reddituale dichiarato al fisco non in linea con l’elevato tenore di vita e con i beni posseduti. Le indagini patrimoniali del Gico hanno permesso di dimostrare che la villa, il terreno e l’autovettura erano stati acquistati grazie ai proventi di gravi reati contro il patrimonio.

Bonora è stato arrestato a metà gennaio, insieme alla moglie Natascia e al figlio Stefano, al termine di un’indagine dei Carabinieri di Forlì. Ai tre sono stati contestati furti in abitazioni e negozi e l’utilizzo indebito di carte di credito, reati commessi nelle province di Bologna, Forlì-Cesena, Ravenna, Ferrara e Piacenza. I beni tolti alla famiglia saranno gestiti dall’Agenzia Nazionale per i beni Sequestrati e Confiscati che ne curerà la destinazione e il riutilizzo sociale. 

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