Verso il 4 marzo: i candidati al Parlamento della lista della sinistra comunista “Potere al Popolo”
Più informazioni su
Sabato mattina al mercato di Piazza Sighinolfi a Ravenna. Fra bandiere di molte parti politiche mobilitate per le elezioni del 4 marzo, c’è anche il gazebo di Potere al Popolo, che nell’occasione presenta i candidati nei collegi locali per Camera e Senato alle prossime politiche. E punta – dicono con decisione i candidati – a raggiungere la soglia fatidica del 3% per riuscire ad ottenere una rappresentanza parlamentare.
Ma vediamoli subito i candidati di “Potere al Popolo” per Ravenna, Forlì, Cesena, Rimini, Faenza nei collegi uninominali e in quelli plurinominali (con il cosiddetto listino).
CANDIDATI AL SENATO – UNONOMINALE:
- Riccio Maria Silvia
- Viglianti Paolo
- Limantri Giuseppe
- Fortuzzi Francesca
CANDIDATI ALLA CAMERA – UNONOMINALE:
- Cicognani Filippo
- Vittori Francesco Wilbert
- Ghetti Lorenzo
CANDIDATI AL SENATO – PLURINOMINALE:
- Grondona Stefano
- Ronchi Lucilla Ketti
- Limantri Giuseppe
- Fuschini Daniela
- Camporesi Euro
- Bagattoni Mirca
- Cignani Giordano
- Riccio Maria Silvia
CANDIDATI ALLA CAMERA – PLURINOMINALE:
- Veridiani Raffaella
- Caligari Marco
- Rossi Valentina
- Zattoni Leonardo
- Masironi Franca
- Ferraro Emanuele
- Fiumana Rita
- Cicognani Filippo
La lista Potere al Popolo è costituita da Rifondazione Comunista, dal Partito Comunista d’Italia (ex PdCI) e da realtà di movimento, sociali e sindacali, di base. È una lista fortemente e dichiaratamente di ispirazione comunista e di sinistra radicale. Si sentono gli eredi naturali dell’assemblea del Brancaccio a Roma, quella convocata da Montanari e Falcone, che poi si sono divisi e defilati (Montanari non si sa che scelta farà il 4 marzo, mentre la Falcone potrebbe finire in lista con Liberi e Uguali). Potere al Popolo punta al 3%, perchè dicono i candidati “dopo il referendum del 4 dicembre 2016 il vento è cambiato e la gente vuole dire basta con la solita politica.”
IL PROGRAMMA DI POTERE AL POPOLO: I PUNTI FONDAMENTALI
Potere al Popolo punta a cancellare il Jobs Act di Renzi, al ripristino della scala mobile e dell’articolo 18 per tutti i lavoratori. Poi nel mirino c’è l’abolizione della Legge Fornero e si intende portare l’età pensionabile a 60 anni. Massimo di pensione fissato a 5.000 euro lordi.
La lista vuole un’imposta sui grandi patrimoni e un tetto agli stipendi dei manager. Propone la nazionalizzazione della Banca d’Italia e la separazione fra banche di risparmio e banche d’affari.
Vuole cancellare la Buona Scuola e aumentare la quota del PIL per scuola e ricerca.
Potere al Popolo vuole “rompere l’Unione Europea dei trattati per costruire un’Europa fondata sulla solidarietà, sui diritti sociali e sulla pace.” Poi ripudio della guerra e taglio delle spese per la difesa, cancellazione degli F35, ritiro delle truppe italiane dalle missioni all’estero e rottura dei vincoli Nato.
La lista comunista proposte un “piano straordinario per disporre di un milione di alloggi in dieci anni utilizzando il patrimonio esistente.” Un altro obiettivo è la parità di genere a tutti i livelli, anche a livello salariale, fra uomini e donne.
Potere al Popolo intende fermare le grandi opere come la TAV e promuovere invece un “piano per la messa in sicurezza idrogeologica e sismica del paese.”