Comune di Forlì. Davide Drei, il “sindaco cattolico”, non si ricandida per maggio 2019

L'annuncio all'assemblea comunale Pd: "Non voglio creare divisioni insanabili o pregiudicare soluzioni veramente innovative". I dem tirano dritto: "Ora si apre una nuova fase, con l'obiettivo di costruire una proposta innovativa ma allo stesso tempo concreta e realizzabile"

Più informazioni su

Il sindaco di Forlì Davide Drei, eletto per la prima volta cinque anni fa, non si ricandiderà, l’anno prossimo, per un secondo mandato. Lo ha annunciato lui stesso all’assemblea comunale del Partito Democratico mercoledì sera. Drei ha spiegato che si è trattato di una decisione sofferta, assunta per “non creare divisioni insanabili” e “per non pregiudicare soluzioni veramente innovative”. Quindi non sarà lui il candidato del centrosinistra alle comunali previste a maggio 2019. 

Anche cinque anni fa il sindaco uscente, Roberto Balzani, decise di non cercare il bis. Per il centrosinistra a Forlì si apre quindi un anno delicato per individuare un candidato che possa permettere di difendere il Comune. Il 2019 sarà un anno elettoralmente importante in Emilia-Romagna: oltre alle regionali, si vota infatti per rinnovare anche le amministrazioni di capoluoghi come Modena, Reggio Emilia, Cesena, Ferrara e molti altri Comuni, fra i quali Carpi, Casalecchio e Sassuolo. 

“Confesso che non mi e’ stata estranea la tentazione di propormi per un secondo mandato, perche’ anche la storia dell’ultimo mezzo secolo dimostra che e’ molto difficile guidare un processo di reale cambiamento in un solo mandato. Tuttavia la mia decisione irrevocabile e’ quella di non ricandidarmi a sindaco”, le parole di Drei, sciogliendo la riserva durante l’assemblea del Partito democratico, con una relazione di 17 pagine, in cui ha ripercorso la sua esperienza da assessore prima e sindaco poi.

Riassumendo in tre punti la sua decisione. In primo luogo considera il suo mandato “rispettato, o in via di conseguimento nel tempo che ne rimane”; Drei, inoltre, e’ attualmente l’amministratore del Comune di Forli‘ in attivita’ “piu’ longevo”, nove anni. E vive “la stagione amministrativa piu’ complessa e onerosa mai verificatasi per i sindaci, nella quale contemporaneamente amministro anche la Provincia riformata e alla ricerca di una propria identita’ e nel contempo ho guidato per tre anni la difficile esperienza dell’Unione a 15 dei Comuni del forlivese”. Da qui la convinzione di aver fatto la sua frazione ed “essere pronto a passare il testimone al prossimo sindaco”.

Infine una metafora dell’esercito, dopo quella dell’atletica, sport che ama. “Esistono i reparti Pontieri e i reparti Guastatori. Io mi iscrivo certamente al primo, a quello di coloro che sono usi a cooperare, a costruire ponti, a fare gioco di squadra, piuttosto che a generare rotture”.

Insomma Drei non vuole essere il candidato sindaco che crea “divisioni insanabili”, compromettendo “una strategia vincente da parte del partito e piu’ in generale dei democratici progressisti della nostra comunita’. In tempi di sconfitte, in cui pochi fanno passi indietro e rimettono mandati – conclude – io, che non ho comunque perso ma non intendo pregiudicare soluzioni innovative, veramente innovative, per la guida della nostra citta’, lo faro'”.

Il segretario territoriale Valentina Ancarani e quello comunale Massimo Zoli, all’oscuro fino all’ultimo della decisione come gli altri dem, apprezzano “l’analisi compiuta dal sindaco che lo ha portato a questa decisione certamente non facile”. E rimarcano che “a questo punto si apre necessariamente una nuova fase. Lavoreremo per un percorso che, gia’ a partire dalle prossime settimane, avra’ l’ambizione di essere il piu’ possibile aperto ed inclusivo”. Con l’obiettivo di “coinvolgere tutta la comunita’ forlivese nella costruzione di una proposta innovativa ma allo stesso tempo concreta e realizzabile per la Forli’ del 2030”.

Drei, nella sua relazione, elenca i risultati raggiunti, dal risanamento del bilancio, alla conferma per qualita’ e quantita’ dei servizi ai cittadini; dagli investimenti, oltre 75 milioni di euro nel mandato, all’aeroporto, con la nuova cordata sostenuta dal Comune; dallo sviluppo della citta’ alla difesa del territorio. Drei ricorda anche le relazioni con la Regione e il presidente Stefano Bonaccini, “con i quali sono stati avviati e sostenuti progetti strategici a beneficio del territorio”. Tra i quali la societa’ Alea Ambiente, le infrastrutture, l’ambito della formazione e il lavoro. I rapporti con sindacati e associazioni e quello “dialettico e costruttivo con i giornalisti e con i media, nel solco dei rispettivi ruoli e nel rispetto del principio di liberta’”.

Drei si definisce un “sindaco cattolico”, il primo a Forli’, cita Paolo VI e si toglie qualche sassolino. “Se qualcuno di voi ha condotto o conduce da tanti anni un tipo di esistenza analogo a quello che ho vissuto e vivo io, sa che si chiede un notevole sacrificio alla propria famiglia, ai propri cari”. E i sacrifici, conclude, “possono essere resi piu’ equi e sostenibili se il tuo partito e la coalizione di riferimento ti fanno sentire la loro solidarieta’ e una reale compartecipazione al tuo sforzo, non solo non facendoti mancare i voti, ma valorizzando il tanto di buono e di socialmente utile che si e’ costruito con la collaborazione di tanti militanti del partito e di tante altre persone di buona volonta’”.

Più informazioni su