A Forlì 70 casi di Covid-19 dei quali 55 sintomatici. In Regione 49 morti e 219 guarigioni

LA SITUAZIONE REGIONALE, OGGI 12 NOVEMBRE

In Emilia-Romagna si sono registrati oggi 2.402 nuovi casi di positività, con oltre 20.300 tamponi con una media di 11,8 tamponi positivi ogni 100, allo stesso livello di ieri (i casi positivi erano 2.428 ieri con circa 20.600 tamponi). Dei nuovi positivi, sono 1.264 gli asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. L’età media dei positivi di oggi è 43,8 anni.

I CASI COVID ATTIVII casi attivi ad oggi sono 46.024 (+ 2.134 sul giorno precedente).

LE PERSONE IN ISOLAMENTO DOMICILIAREAd oggi sono 43.702 (+ 2.106 rispetto a ieri).

LE PERSONE IN TERAPIA INTENSIVA I pazienti in terapia intensiva sono 228 in tutto il territorio regionale (+ 6), e sono così distribuiti: 13 a Piacenza (+1 rispetto a ieri), 18 a Parma (+1), 21 a Reggio Emilia (+1), 48 a Modena (+3), 67 a Bologna (+2), 7  a Imola(+1), 15 a Ferrara (invariato), 12 a Ravenna (-1), 7 a Forlì (+1), 2 a Cesena (-3) e 18 a Rimini (invariato).

LE PERSONE RICOVERATE NEI REPARTI COVIDI pazienti ricoverati nei reparti Covid attualmente sono 2.094 (+ 22).

I GUARITILe persone complessivamente guarite dall’inizio della pandemia salgono a 29.734 (+ 219).

I DECESSIPurtroppo, si registrano 49 nuovi decessi: 26 a Bologna (11 uomini di 63, 69, 71, 79, 80, 8182, 84, 86, 94 e 101 anni, 2 uomini di 74 anni, 2 di 75 anni, 2 di 78 anni e 2 di 83 anni, 5 donne di 69, 80, 90, 91 e 94 anni e due donne di 83 anni), 13 a Modena (7 uomini di 43, 65, 72, 78, 83, 85 e 90 anni, 2 uomini di 82 anni e 4 donne di 85, 93, 94 e 96 anni), 3 a Ferrara (2 uomini di 82 e 88 anni e una donna di 87), 2 a Ravenna (2 uomini di 84 e 93 anni), 2 a Parma (2 uomini di 64 e 86 anni), uno a Cesena (un uomo di 81 anni), uno a Rimini (un uomo di 72 anni), uno a Piacenza (una donna di 79 anni). Dall’inizio dell’epidemia di Coronavirus, in Emilia-Romagna i decessi sono complessivamente 4.925.

I CASI PER PROVINCIA – Questi i nuovi casi di positività sul territorio, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi:

  • 17.835 a Bologna e Imola (+ 622, di cui 247 sintomatici)
  • 13.713 a Modena (+ 551, di cui 259 sintomatici)
  • 12.096 a Reggio Emilia (+ 269, di cui 180 sintomatici)
  • 8.971 a Piacenza (+ 206, di cui 89 sintomatici)
  • 7.514 a Parma (+ 175, di cui 104 sintomatici)
  • 6.369 a Rimini (+ 172, di cui 86 sintomatici)
  • 4.653 a Ravenna (+ 130, di cui 43 sintomatici)
  • 3.888 a Ferrara (+ 118, di cui 19 sintomatici)
  • 3.157 a Forlì (+ 70, di cui 55 sintomatici)
  • 2.488 a Cesena (+ 89, di cui 56 sintomatici)
Covid 19

NOTA DEL DIPARTIMENTO DI SANITÀ PUBBLICA DI ASL ROMAGNA SUL PROBLEMA TAMPONI: NUMERO TRIPLICATO, NESSUN TAGLIO, PRIMA VENGONO FATTI TAMPONI PER IL TRACCIAMENTO

In merito alle segnalazioni che stanno emergendo in questi giorni relative alle tempistiche per l’effettuazione e refertazione dei tamponi per Covid e ad alcune polemiche conseguentemente insorte, il Dipartimento di Sanità pubblica evidenzia quanto segue.

Il numero di tamponi effettuati in Romagna è triplicato negli ultimi mesi, collocandosi attualmente attorno a trentamila a settimana, con punte di oltre seimila tamponi processati al giorno, a seguito dell’aumento molto significativo di casi da verificare. Questo forte incremento, unitamente alla difficoltà, in alcuni momenti, a reperire i reagenti necessari all’esecuzione delle analisi, ha portato  ad un rallentamento nei tempi di raccolta e processazione dei tamponi, che non è in alcun modo ascrivibile a “questioni economiche” o a “tagli”, che non vi sono stati.”

“Al contrario, l’Azienda ha investito e continua ad investire risorse per potenziare il servizio. Basti pensare, oltre al già citato incremento dei tamponi, all’assunzione di personale sanitario e tecnico assistenziale aggiuntivo per specifiche necessità collegate all’emergenza epidemiologica; ad oggi sono presenti in azienda oltre 1.240 operatori (di cui oltre 100 medici) con contratti di lavoro attivati per l’emergenza covid. Un certo numero di questi contratti, che era in scadenza a fine anno, è stato prorogato per 36 mesi. A fronte di questo di questo sforzo, l’Azienda si scontra con la scarsità di medici ed operatori sul mercato del lavoro, che ne rende difficile il reperimento, non certo per responsabilità aziendali, tanto che vi è la massima attenzione ad individuare professionisti non appena terminano la necessaria formazione, per assumerli.”

“Doverosamente chiarito questo quadro di riferimento, il Dipartimento si muove per priorità, privilegiando i tamponi necessari per il tracciamento (cioè i contatti stretti delle persone positive che emergono dalle indagini epidemiologiche) e le persone sintomatiche. Questo con l’evidente obiettivo di limitare il propagarsi della patologia, pur comprendendo bene il disagio di coloro che vedono tardare di qualche giorno il tampone “di negativizzazione” che serve per essere dichiarati guariti.”

“In aggiunta a ciò, in collaborazione col Laboratorio di Pievesestina, si sta predisponendo una differenziazione tra i “classici” tamponi molecolari, da adibire al tracciamento ed ai positivi, e tamponi antigenici, più rapidi, da utilizzarsi per le campagne di screening che vengono periodicamente effettuate (su personale sanitario, strutture per anziani, forze dell’ordine…), e per i tamponi di negativizzazione. Questo dovrebbe riportare i tempi di refertazione a tempi più brevi. Inoltre per aumentare la capacità di “raccolta” dei tamponi, si sta attivando una collaborazione con l’Esercito che già nei prossimi giorni porterà all’apertura di un terzo drive trhough a Riccione. Sono infine già operativi accordi con privati che hanno portato alla processazione, da parte loro, di ulteriori 500 tamponi al giorno, e nel giro di pochi giorni ulteriori accordi consentiranno di processarne altri 2.000.”

Sul tema specifico delle scuole, ASL Romagna precisa che “vengono applicati i più rigorosi protocolli mirati a contemperare nel modo più equilibrato possibile il diritto alla salute con quello all’istruzione e alla socializzazione dei giovani. Basti pensare, rispondendo con questo anche al consigliere regionale Andrea Liverani, che dal primo settembre per le scuole sono stati effettuati oltre 19.500 tamponi. A ciò si aggiunga, sempre a tutela dei ragazzi e delle loro famiglie, che la Regione Emilia Romagna ha attivato la possibilità, per gli allievi di ogni ordine e grado e per i loro congiunti, di eseguire test sierologici in farmacia, oltre ad aver messo in campo lo screening del personale scolastico prima dell’avvio dell’attività didattica.”

IL REPORT DELL’ASL ROMAGNA DELL’11 NOVEMBRE

ASL Romagna fornisce alcuni dati relativi alla settimana dal 2 all’8 novembre (precisando che si tratta dei casi di residenti diagnosticati sul territorio romagnolo). Nella settimana di riferimento si sono verificate 2.851 positività su un totale di 29.431 tamponi, con una incidenza dunque del 9,7 per cento che, pur aumentando rispetto alla settimana precedente, resta ancora più bassa rispetto all’incidenza nazionale (slide 4). Su questo dato si registra, nell’ultima settimana, un aumento in tutti i territori, con Rimini e Ravenna ancora con dati superiori rispetto a Forlì e Cesena. Differenze significative anche rispetto all’indicatore delle positività su popolazione residente (slide 6) così come sulle percentuali di asintomatici (slide 7). È  anche bene evidenziare che tra le nuove positività nella settimana di riferimento un numero significativo è stato riscontrato in ospiti di Case residenze anziani (soprattutto nel Ravennate), in situazioni cioè confinate, e con pazienti che già si trovavano di fatto isolati al momento della diagnosi. Per quanto riguarda l’occupazione dei posti letto, nella settimana di riferimento si è verificato un aumento, in questo caso omogeneo tra i vari territori, di malati nei reparti di degenza e anche dei ricoverati nelle terapie intensive, sia in valore assoluto sia in termini percentuali rispetto al totale dei ricoverati (più 1 per cento – slide 12).

“Come spiegato ieri, sebbene l’incremento di pazienti sul territorio romagnolo sia più contenuto rispetto alla media nazionale, e sebbene la percentuale di asintomatici sia del 44 per cento (1 punto percentuale in più rispetto alla settimana precedente), l’incremento del numero di pazienti ci ha portati ad attivare le misure previste nel terzo livello del nostro Piano dinamico Covid – ribadisce il direttore sanitario dell’Ausl Romagna Mattia Altini -. Dobbiamo essere chiari: non siamo nelle condizioni di non poter ricoverare pazienti: negli ospedali romagnoli il numero complessivo di posti letto è ovviamente superiore ai 529 dedicati al covid riportati nel piano per il livello rosso, ma andare oltre significherebbe limitare di conseguenza il resto dell’attività sanitaria extra – covid, ovviamente per le prestazioni non urgenti, ma sempre con un potenziale rischio per la salute generale della popolazione e con le conseguenze sociali che questo può rappresentare. Questa è una sfida che noi stiamo affrontando, ma che potremo vincere solo se tutti i membri delle nostre comunità ci aiuteranno, mantenendo sempre comportamenti corretti e mettendo in atto le ormai note linee guida. In questo momento è più che mai importante”.

CONSULTA IL REPORT: ASL ROMAGNA Bollettino STAMPA 2-8 nov