Programma regionale per la gestione dei casi di autismo: arriva l’ok della commissione ER

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Sul disturbo dello spettro autistico rimane centrale l’attenzione alla precocità della diagnosi e una tempestiva presa in carico con l’attivazione di programmi personalizzati per ogni bambino e per ogni adulto, attraverso equipe multidisciplinari. La presa in carico deve essere, poi, dell’intero sistema curante – servizi educativi e sociali, sanità e famiglia – e anche le associazioni devono avere un ruolo centrale in questi percorsi. Particolare attenzione, inoltre, si deve riservare alle persone maggiorenni, garantendo continuità assistenziale anche con progetti di inclusione lavorativa.

Via libera dalla commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Ottavia Soncini, al Programma regionale integrato per l’assistenza territoriale alle persone con disturbo dello spettro autistico (Pria).

Daniele Marchetti (Lega) ha sollecitato, con due emendamenti, alcune modifiche al documento: “È necessario riconoscere un assegno di cura a sostegno delle famiglie (primo emendamento), così come occorre prevedere per le persone con questo disturbo percorsi specifici di accompagnamento al lavoro dopo la scuola dell’obbligo, come ad esempio corsi di formazione con un adeguato tutoraggio, anche con il coinvolgimento delle stesse famiglie (secondo emendamento)”.

La commissione ha accolto il secondo emendamento.

Francesca Marchetti (Partito democratico) ha parlato, sul tema, di “documento completo”. Ha poi riferito dell’apertura alle associazioni, “un’interlocuzione che viene valorizzata”. La consigliera ha quindi sottolineato che “la vera sfida è sull’attuazione del Pria, rispetto alla quale come maggioranza saremo attenti”.

Valentina Castaldini (Forza Italia), nel rilevare che il fenomeno è in crescita (a partire dai più piccoli), ha spiegato quanto sia importante “puntare sempre più sull’approccio differenziato e personalizzato, estendendolo anche ad altre patologie”. Ha poi chiesto che “il monitoraggio sulla situazione scolastica per le persone con questo disturbo sia esteso anche alle scuole paritarie, con particolare attenzione al tema della formazione”. Infine, ha sollecitato “l’attuazione in toto del nuovo Pria, evitando gli errori del passato”.

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