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Lettera aperta degli ambientalisti alla presidente di OMC: “Ci sorprenda! Dica stop ai nuovi progetti di sfruttamento delle fonti fossili”

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Il portavoce del Coordinamento ravennate “Per il Clima – Fuori dal Fossile”, Pippo Tadolini, ha scritto una lettera aperta alla Presidente OMC, Ing. Monica Spada, invitandola a farsi “promotrice dello stop ad ogni nuovo progetto che non sia orientato allo sviluppo del modello rinnovabile”, per aderire pienamente al claim dell’edizione 2023 di OMC “giusta transizione”. L’occasione propizia per questa “interlocuzione” a mezzo stampa è l’inizio imminente dell’OMC, in programma da martedì 24 a giovedì 26 ottobre, giornate durante le quali il coordinamento ambientalista ravennate ha messo in piedi diverse iniziative sui temi dell’energia, che vogliono rappresentare un vero e proprio contro vertice. Ecco la lettera:

Gentile Presidente,

con grande risonanza nei mezzi d’ informazione, da diversi mesi viene presentata a Ravenna e anche a livello nazionale l’ imminente edizione 2023 della manifestazione che Lei presiede.

Converrà con me che i servizi giornalistici, i vistosi inserti, le interviste e alcune iniziative pubbliche, anche quando non hanno nominato esplicitamente l’ evento in questione, hanno lavorato a creare un terreno di adulazione verso i vari portatori d’ interesse della scena energetica, che intendono comprensibilmente mettersi in luce ed accreditarsi come attori di quella che si continua a definire transizione ecologica. Le espressioni decarbonizzazione, sostenibilità e transizione, ricorrono con ritmo instancabile.

Ma sappiamo bene che gli orientamenti delle imprese che fanno capo a questo vertice e di gran parte degli esponenti politici e istituzionali nazionali, regionali e ravennati, che lo sostengono, definiscono transizione ciò che in realtà continuerà a coincidere con il ricorso alle fonti fossili ed alla loro espansione, dall’approvvigionamento, al trasporto, alla distribuzione e all’utilizzo.

Quel “ponte tra Nord e Sud del mondo” riaffermato da Lei, gentile Presidente, si risolve per dirla con le Sue parole, che abbiamo letto sulla stampa, in “un vero laboratorio per la creazione di nuovi e innovativi business”. In parole più comprensibili a noi comuni mortali, se non abbiamo inteso male, si tratta della ricerca di ogni possibile strumento per fare sempre più profitti nel campo dell’ energia.

Che cosa tutto ciò abbia a che vedere con il concetto di transizione ecologica, o anche “solo” energetica, non è affatto facile capire. Non ci aspettiamo, per esempio, che qualcuno dei partecipanti alla kermesse vorrà proporre lo stop ai sussidi che sostengono le fonti fossili, o una decisa azione affinché si arrivi presto allo sblocco degli ostacoli burocratico-amministrativi che continuano a mettere i bastoni fra le ruote allo sviluppo delle rinnovabili. E prevediamo, senza timore di smentita, che nessuno oserà sostenere che gli enti deputati a occuparsi di energia debbano essere spostati dall’ambito del profitto a quello dei beni comuni, e quindi essere messi in discussione per come sono adesso.

Tantomeno osiamo sperare che dalla Vostra manifestazione esca con decisione la proposta di una moratoria sulla miriade di nuove realizzazioni previste (rigassificatori, potenziamento degli impianti di trivellazione, nuovi gasdotti, opere che porteranno sempre più gas a soffocare il nostro Paese) e promuovere invece un modello realmente alternativo, infinitamente più pulito, più innovativo e molto più promettente, anche in termini di sviluppo di competenze e ricadute occupazionali.

Non devo certo spiegare a Lei che il metano è un gas gravemente climalterante (e che aziende del settore lo sapevano già da decenni), che la qualità dell’ aria di Ravenna e di grandissime parti d’ Italia è in condizioni assolutamente critiche, che il consumo di metano sta consistentemente riducendosi, che i costi sia ambientali che economici delle varie forme di ricorso alle fonti fossili sono elevatissimi, che le fasce di popolazione più deboli pagano più delle altre i sempre più frequenti eventi estremi, che delle emissioni da fonti fossili sono conseguenza sempre più grave.

Come Lei ben sa, da anni, a Ravenna, il movimento per la giustizia climatica sta chiamando a raccolta con numerose iniziative, per dire no al modello distruttivo imperante, alle gravi inesattezze(che si celano dietro la scelta dei rigassificatori e delle altre realizzazioni centrate sullo sviluppo delle fonti fossili) sull’ autonomia energetica e sul controllo dei prezzi, ed afferma invece la volontà di lavorare per costruire una strada diversa, basata sulla produzione diffusa e decentrata, il risparmio e l’efficientamento, l’intelligente espansione delle energie rinnovabili, e complessivamente un nuovo modello sociale più giusto per tutte e tutti, in un vero equilibrio fra l’essere umano e il resto del Creato. E come sa, queste iniziative si svolgono in continuità e in coordinamento con cento altre nelle Marche, a Bologna, Piombino, Napoli, Cagliari, nel Polesine, in Liguria , a Sulmona, in Puglia, in Sicilia, a dimostrazione di quanto sia falsa la voce che ci dipinge come animati da solo spirito di campanile. La realtà è che piano piano si sta costruendo una larga opposizione a scelte economiche e politiche sbagliate, che vanno nel senso esattamente opposto a quello che sarebbe necessario.

La drammatica situazione che sta vivendo il mondo in questa fase storica, ci dice con chiarezza che non si tratta solo di temi “in senso stretto” ambientali, che pure rivestono una vitale importanza, ma della necessità di uno sguardo generale e di attenzione agli aspetti globali e geopolitici. I conflitti armati distruttivi di vite e beni, e causa di migrazioni epocali, disperazione e veri e propri olocausti, sono strettamente legati alla feroce contesa per il dominio sulle risorse energetiche.

Una decisa svolta in senso ecologico, quindi, sarebbe anche un importantissimo contributo a relazioni di pace e di cooperazione paritaria fra i popoli, e di contrasto ai rischi sempre più attuali di un’ evoluzione catastrofica degli scenari bellici. Quanto sarebbe bello che le grandi competenze e le grandi risorse umane e tecniche di cui dispone il mondo che Lei rappresenta venissero interamente rivolte alla costruzione di un panorama del tutto diverso …

Gentile Presidente, ci sorprenda! Si faccia promotrice dello stop ad ogni nuovo progetto che non sia orientato allo sviluppo del modello rinnovabile, della rinuncia ai copiosi sussidi che attualmente alimentano tutto il mondo delle fonti fossili, e del progressivo trasferimento del settore energetico dall’ ambito del profitto a quello dei beni comuni. Lei, letteralmente, passerebbe alla Storia.

Per le ragioni che ho cercato di esporLe, e certi/e di essere nel giusto, noi della campagna “Per il Clima – Fuori dal Fossile”, insieme a scienziate e scienziati del Gruppo Energia per l’ Italia, alle tante persone di buona volontà della Rete Emergenza Climatica e Ambientale dell’ Emilia Romagna e della Rete No Rigassificatori No Gnl, organizzeremo a Ravenna per i giorni dal 24 al 27 ottobre diversi appuntamenti, che non avranno certo la risonanza che riuscirà ad avere la Sua manifestazione, ma che daranno un piccolo contributo a spiegare la realtà delle cose. Al nostro convegno, di cui Le allego il programma, mi permetto fin d’ora di ivitarLa.

Riceva i miei più distinti saluti,

dott. Giuseppe Tadolini – Coordinamento ravennate “Per il Clima – Fuori dal Fossile”

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