Angela Finocchiaro e Bruno Stori in “Il calamaro gigante”

Posti esauriti al Teatro Diego Fabbri di Forlì per Il calamaro gigante, lo spettacolo che vede protagonisti Angela Finocchiaro e Bruno Stori, in scena giovedì 7 marzo alle ore 21. La pièce, prodotta da EnfiTeatro e Teatro Nazionale di Genova e diretta da Carlo Sciaccaluga, è l’adattamento dell’omonimo romanzo di Fabio Genovesi che ha collaborato alla scrittura del testo insieme a Finocchiaro e Stori. Le musiche sono firmate da Rocco Tanica e Diego Maggi; ad affiancare i due protagonisti sul palcoscenico sono: Gennaro Apicella, Silvia Biancalana, Marco Buldrassi, Simone Cammarata, Sofia Galvan, Stefania Menestrina, Caterina Montanari, Francesca Santamaria Amato.

Lo spettacolo replicherà venerdì 8 marzo alle ore 21 al Teatro Masini di Faenza. La vita di Angela è assurda e incomprensibile, come quella di ognuno di noi. Da ragazza, tanti sogni e passioni le facevano battere il cuore, ma i binari rigidi della famiglia e della società l’hanno portata a una situazione che è come un boccone amaro incastrato in gola, e non va né su né giù.

Oggi più che mai: tornava a Milano per la cena dell’ufficio, ma il rientro dei vacanzieri dal mare la blocca in coda verso Roncobilaccio. Angela maledice tutta quella gente, maledice pure il mare da cui tornano. E ha ancora la bocca aperta, quando un’onda impossibile la porta via, travolgendo e stravolgendo la sua vita. In un vortice fuori dal mondo e dallo spazio, dove si ritrova a girare insieme a un tipo strano e antiquato, Montfort, che arriva da un’altra nazione e un altro secolo, e in comune hanno solo il non sapere come sono finiti lì. Così inizia il loro viaggio che, onda dopo onda, li sbatterà a vivere le avventure di donne e uomini che invece hanno avuto il coraggio di abbracciare il mare e la vita come un’unica, strabiliante meraviglia. Come Don Francesco Negri, parroco quarantenne che nel Seicento parte da Ravenna e raggiunge a piedi il Polo Nord. Come il piccolo Tommy Piccot, pescatore alle prime armi e maltrattato dai suoi colleghi più grandi, che nel momento del pericolo sarà l’unico ad avere il coraggio di affrontare il Grande Sconosciuto e portarlo davanti agli occhi del mondo. Insieme a loro marinai delle Antille, solitarie custodi di musei di provincia che resuscitano animali morti da millenni, ragazzini sognatori vessati dai compagni di classe, nonne che a cena parlano col marito morto, ragazze che per non calpestare le formiche smettono di camminare…

Vite sconosciute ma fondamentali, incredibili ma verissime, legate dall’aver creduto con tutto il cuore all’esistenza di un animale così enorme e lontano dalla normalità che per millenni lo si è considerato una leggenda: Il Calamaro Gigante.

Nei loro panni, Angela e Montfort vivono le loro battaglie, si esaltano ai loro trionfi e si disperano alle tragiche rovine, in un racconto che schizza tra i secoli e i continenti ricorrendo a tutti i linguaggi offerti dalla narrazione: immagini, scenografie, musica, danza, in un abbraccio appassionato che raggiunge i cuori di ogni età, dai giovani a quelli che giovani lo sono dentro.

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