Forlì. Finisce in parità la sfida fra Zattini e Rinaldini fra claque e frecciate sul passato, qualche idea e (pochi) approfondimenti foto

Zattini attacca Schlein e i 50 anni disastrosi del centrosinistra. Rinaldini gli ricorda i sindaci che hanno fatto Ridracoli, San Domenico, i parchi, il grande ospedale

Nessun colpo del ko sferrato. Nessuno al tappeto. Alla fine, né vincitori né vinti. È andato così l’incontro-scontro allestito da CNA Forlì in Camera di Commercio fra Gian Luca Zattini (centrodestra) e Graziano Rinaldini (centrosinistra). Al netto delle tifoserie, questo è il verdetto. E il terzo incomodo? Il terzo non gode, perché ad essere onesti Vito Botticella (PCI) per tutta la serata è sembrato più un pesce fuor d’acqua che uno che si candida alla guida della città.

Confronto CNA
Confronto CNA

PUBBLICO, CLACQUE E REGOLE DI CONFRONTO

L’attesa era tanta. Ad assistere al confronto in Camera di Commercio fra candidati sindaci di Forlì si presentano oltre trecento persone. Sala piena, gente in piedi, qualcuno che segue dalla sala accanto.

I candidati sono tre ma le claque sono solo due. Vito Botticella è praticamente solo e gli applausi per lui sono di cortesia. Più consistente e rumorosa la claque di Gian Luca Zattini, che occupa gran parte della sala a destra del podio degli oratori. Così rumorosa da far dire a Botticella “qui sembra di essere allo stadio!” e da ricevere un rimbrotto dallo stesso Zattini, perché applausi e urla gli impedivano di argomentare. Consistente anche la claque di Graziano Rinaldini, sulla sinistra della sala, ma all’inizio più contenuta. Poi anche la sua parte si è scaldata e in diverse occasioni ha sovrastato le affermazioni di Zattini con rumori di disapprovazione.

Le regole del confronto dettate da CNA che organizza l’incontro sono per certi versi troppo rigide e troppo blande. Rigide perché a fronte di una quantità enorme di temi complessi e diversi fra loro, è stato concesso agli oratori un limite di appena 3 minuti per rispondere e argomentare ogni volta. Poi 5 minuti a fronte di 4 argomenti sollevati dal pubblico. Troppo poco spazio per poter dire con chiarezza che cosa i candidati hanno intenzione di fare e per motivare le rispettive scelte. Alla fine ne è uscito un confronto molto frammentato e dove nessun argomento è stato veramente approfondito, né le differenze sono effettivamente emerse in tutta la loro portata. Potremmo aggiungere che nessuno ha avuto modo di esprimere compiutamente una sua visione di città.

Troppo blanda – anzi inesistente – la conduzione nei confronti del tifo da stadio, in certi casi fastidioso, del tutto inappropriato per un dibattito politico. Infine, ci sia concessa una nota di critica sulla “imparzialità” della conduzione: su 8 giri di opinione fra i 3 candidati, 5 volte è stata lasciata a Zattini l’ultima parola, una sola volta questa è toccata a Rinaldini e due a Botticella.

Rinaldini Botticella Zattini

I DUE CANDIDATI PIÙ UNO

Il confronto doveva essere a due inizialmente, perché erano stati invitati solo il sindaco in carica in attesa di conferma Gian Luca Zattini (centrodestra) e lo sfidante Graziano Rinaldini (centrosinistra). Vito Botticella e il PCI allora avevano protestato dicendo: ci siamo anche noi. E così all’ultimo minuto è stato aggiunto un posto a tavola. Ma la vera sfida durante la serata è stata solo a due, Zattini vs Rinaldini.

Vito Botticella, il terzo candidato, più che esprimere una visione compiuta e un programma politico per la città – che gli altri due hanno evidenziato pur nella limitatezza del tempo e della formula, come si diceva – ha espresso alcune opinioni frammentarie in libertà. Più che un esponente politico sembrava un cittadino chiamato a dire la sua su argomenti di varia umanità. È difficile per il cronista riportare risposte e opinioni organiche pronunciate da Vito Botticella durante la serata.

Ma veniamo ai duellanti. Lo sfidante – Graziano Rinaldini – è apparso più preparato e anche più tranquillo. A volte troppo. Infatti, gli è mancato il piglio e la “cattiveria” del politico che dà la zampata decisiva quando serve. Qualità che invece possiede Gian Luca Zattini, politico e amministratore di lungo corso.

Zattini a tratti è apparso nervoso, non sempre preciso. Ma in alcuni momenti ha saputo tirare fuori le unghie e graffiare, come quando ha parlato delle 97 aree per insediamenti commerciali decise dall’ultima amministrazione di centrosinistra (a cui Rinaldini ha replicato semplicemente con “io non c’ero”). O come quando – smessi i panni del moderato e indossati quelli del radicale di destra – Zattini ha attaccato frontalmente Elly Schlein con gli stessi argomenti di un Morrone o di una Buonguerrieri (“credevo fosse venuta a chiedere scusa per quello che non ha fatto in Regione per la sicurezza del territorio”). E ancora come quando, facendosi prendere un po’ dalla foga, ha liquidato con una frase infelice (“cinquant’anni di disastri”) gli anni di governo dei sindaci di centrosinistra che l’hanno preceduto.

In quel momento, oltre a prendersi i buuu di una buona fetta del pubblico, Zattini ha dovuto subire anche la dura replica di Rinaldini che gli ha ricordato come “bisogna avere rispetto per la memoria dei grandi sindaci del passato, che non hanno fatto disastri ma hanno lasciato in eredità qualcosa come Ridracoli, il Morgagni-Pierantoni, il San Domenico, i grandi parchi urbani.”

Alla fine, la sfida è finita alla pari, senza vincitori né vinti. Se le sono date. Le hanno prese. E tenuto conto che toccava allo sfidante Rinaldini graffiare di più – perché il sindaco in carica Zattini parte da una condizione di favore per la sua visibilità, per ciò che ha potuto fare e per la rete di rapporti che ha tessuto in questi 5 anni – si può dire che il round nullo è andato più a vantaggio del sindaco in carica che dello sfidante.

CNA

I TEMI INTRODOTTI DA CNA

Si comincia alle 20.40. A illustrare i temi al centro del confronto sono intervenuti dapprima il presidente provinciale CNA Lorenzo Zanotti e poi quello forlivese Davide Bellini che hanno ricordato il peso specifico dell’associazione (5.900 imprese associate in provincia, 2.000 a Forlì) e le analisi e le proposte che CNA fa e “mette a disposizione della politica per migliorare la città”.

Cinque i grandi capitoli in cui è suddivisa la discussione.

  1. Politiche sovracomunali, che comprendono anche le relazioni con il resto del territorio sulle infrastrutture, tra cui la Via Ravegnana di collegamento con Ravenna, l’aeroporto, la salvaguardia del territorio;
  2. Fiscalità locale, con proposte che comprendono la riduzione delle aliquote IMU sugli immobili produttivi, l’efficientamento del servizio di raccolta rifiuti;
  3. Semplificare si può, per il quale si richiede, tra le altre cose, di intervenire sulla digitalizzazione degli archivi comunali, la costituzione di un “ufficio semplificazione”;
  4. Sostegno alle imprese ed al lavoro, con appalti a KM zero, la rigenerazione urbana con l’adozione del PUG, gli interventi su Ex Eridania, RIPA, Rocca, la caratterizzazione del centro storico e la sua pedonalizzazione, gli interventi sulle aree produttive e il rapporto con l’università;
  5. No all’abusivismo e sì alla sicurezza, con le proposte di intervento sulle aree degradate e gli investimenti su videosorveglianza ed illuminazione.
Tavolo

GLI ARGOMENTI MESSI IN CAMPO DAI CANDIDATI

Argomento numero 1. Vito Botticella si interroga sul perché non è decollata l’Unione dei comuni e risponde dicendo che ci sono troppi interessi in campo da conciliare. Graziano Rinaldini dice chiaramente che “la Romagna è il campo di gioco della sfida competitiva del futuro, invece la giunta Zattini è uscita dall’Unione dei comuni e si è isolata in Romagna”. Parla di aeroporto ed economia dello spazio da sviluppare, di polo universitario dello spazio e di polo della nautica come di due eccellenze su cui puntare. Gian Luca Zattini lo ringrazia per avere sollevato argomenti di cui a Forlì si sta già occupando la sua giunta, scatenando la claque. Spiega di essere uscito dall’Unione dei comuni perché non funzionava e ne attribuisce la colpa alla Regione. Ribatte che Forlì è protagonista in Romagna e attacca Rinaldini perché nel suo programma lui non ha trovato la parola università.

Argomento numero 2. Graziano Rinaldini sostiene che ci vorrebbe una fiscalità comune in tutta la Romagna e attacca sulla gestione di Alea, che ha ridotto i margini del suo fatturato e ha un costo di servizio, che incide sulle bollette dei cittadini e delle imprese, fra i più alti della Romagna. Ironizza anche sull’assunzione in Alea di un ingegnere nucleare e di un esperto di marketing per la grande distribuzione che poco c’entrano con la raccolta e la gestione del ciclo dei rifiuti. Vito Botticella ironizza sul tifo da stadio e poi parla soprattutto di tariffe alte per gli artigiani ma anche di salari bassi per i lavoratori e di scarsa sicurezza sul lavoro con una media di 4 morti al giorno in Italia. Gian Luca Zattini ricorda che la sua giunta non ha aumentato nessuna tariffa e nessun tributo nei 5 anni (applausi). Difende Alea e parla di successo, di premi vinti e di azienda all’avanguardia nel riciclo dei rifiuti (il pubblico rumoreggia).

Argomento numero 3. Gian Luca Zattini racconta di avere fatto tanto in tema di semplificazione con Impresa Facile e si prende gli applausi quando ricorda che “per noi l’imprenditore è una risorsa, è l’unica persona che può creare lavoro e ricchezza.” Sulla digitalizzazione dice che Forlì è stata sfortunata ma aggiunge che “alla Ripa sorgerà un nuovo grande polo archivistico interamente digitalizzato con un investimento da 30-40 milioni grazie al sostegno del Ministro Sangiuliano”. Graziano Rinaldini attacca sul ritardo di Forlì nel campo dei servizi digitalizzati e si prende molti applausi. Ricorda che Forlì è indietro su tutti i fronti rispetto alle città vicine. Poi tuona: “Con l’alluvione sono andate perse tutte le pratiche, è una grave responsabilità di questa amministrazione.” Quella perdita comporterà complicazioni e difficoltà burocratiche ulteriori per i cittadini e per le imprese. Vito Botticella dice che la semplificazione va bene ma che non bisogna sopprimere certi controlli.

Argomento numero 4 A. Graziano Rinaldini si prende molti applausi quando parla del nuovo codice degli appalti voluto dal governo attuale, che di fatto autorizza sub-appalti a cascata. Dice che bisogna porre un limite alla logica dei sub-appalti e che per le opere pubbliche locali bisogna “ricorrere ad aziende certificate che rispettano le regole”, poi attacca a fondo sui lavori fatti male in Viale Italia, in Via Oberdan nel nuovo stabile dei Servizi Sociali. Ricorda che Forlì è l’ottava città più inquinata d’Italia e che quindi deve imboccare una strada nuova per la sostenibilità, diventando un hub del fotovoltaico, approvando un nuovo piano del traffico e dei parcheggi, approvando finalmente il nuovo PUG (“dovevano averlo già fatto, ma non l’hanno fatto per dare la colpa agli altri”) e aggiunge che bisogna dire basta a nuovi supermercati. Gian Luca Zattini prende la palla al balzo e fra gli strepiti dei suoi (che Zattini è costretto a zittire) legge il programma del centrosinistra di 5 anni fa dove si parlava di 97 aree per insediamenti commerciali. Sul codice degli appalti dice che secondo lui c’è stato un passo avanti e si becca un ampio rumoreggiare di disapprovazione dal pubblico. Vito Botticella si dice contro i sub-appalti a cascata.

Argomento numero 4 B. Vito Botticella dopo aver detto che il mondo è cambiato, a sorpresa difende i centri commerciali. Gian Luca Zattini ritorna sul PUG dicendo che è l’obiettivo della prossima legislatura, poi attacca sull’ex Eridania che non sarà una colata di cemento come aveva pensato il centrosinistra, ma un grande parco. Il sindaco parla di rigenerazione urbana e di rifunzionalizzazione della Ripa, del carcere. Graziano Rinaldini affonda ancora sul PUG e sulle scelte urbanistiche: “5 anni sono un tempo abbastanza lungo per cambiare. Se volevate cambiare potevate farlo, non l’avete voluto fare”. Parlando del centro storico dice che oggi è sporco e degradato e che va rivitalizzato, valorizzando le vocazioni delle singole strade e dei singoli rioni.

Pubblico

Argomento numero 5. Graziano Rinaldini parla soprattutto di sicurezza sul lavoro e di lotta alle imprese abusive, che non rispettano le regole, perfino in odore di mafia, e dice che bisognerebbe applicare la legge tedesca che impone alle aziende che non fanno bene di rimanere ferme per un certo periodo. Lo sfidante si prende molti applausi quando ricorda che la sicurezza sul lavoro è fondamentale e non può essere considerata un costo. Vito Botticella dice che Forlì è una città sicura, ma aggiunge che sui luoghi di lavoro ci sono pochi controlli perché ci sono pochissimi ispettori del lavoro (una azienda in media può essere controllata ogni 20 anni). Gian Luca Zattini attacca la Schlein scatenando la sua claque ma prendendosi anche una selva di buuu. Sulla sicurezza racconta che è stato fatto tanto e che ha riacceso tutti i lampioni (dal pubblico qualcuno rumoreggia). Poi a freddo l’affondo contro i 50 anni di disastro dei governi di centrosinistra. Ancora una volta la claque si scatena così come i buuu contrari.

Alcuni argomenti sollevati dal pubblico: alluvione, sanità, centro storico e polo aeronautico. Comincia Vito Botticella che sull’alluvione sostiene che i cittadini alluvionati vanno coinvolti. Graziano Rinaldini ribatte a muso duro sui 50 anni di presunti disastri del centrosinistra e poi attacca sui parchi urbani (“li avete lasciati in condizioni indecenti dopo l’alluvione”), quindi sul post alluvione dice che serve il coinvolgimento degli alluvionati e che lui farà l’Assessorato alla Ricostruzione. Ritiene che in materia di sanità il CAU a Forlì sia assolutamente necessario (anche se la destra li sta contestando) e poi attacca sulle politiche abitative carenti o assenti della giunta Zattini. Per Rinaldini c’è una vera e propria emergenza abitativa che penalizza stranieri e studenti, ma anche le imprese, che hanno assolutamente bisogno di manodopera straniera. Ricorda i 170 appartamenti Acer sfitti che vanno rimessi a posto. Gian Luca Zattini non parla degli alluvionati, sulla sanità dice che non capisce perché il CAU sia stato fatto a Santa Sofia e sottolinea che il Morgagni-Pierantoni va tutelato come ospedale di eccellenza a fronte delle difficoltà dell’attuale gestione Ausl Romagna. Sulle politiche abitative risponde a Rinaldini che Acer non è in grado di fare di più e non dipende dal comune. Sul centro storico fa un piccolo autogol quando dice di non essere soddisfatto di quello che ha fatto dando sfogo al rumoreggiare del pubblico, ma poi si riprende e conquista applausi dicendo che Forlì diventerà sede regionale del polo aerospaziale.

Appello al voto finale. Vito Botticella se la prende con i tagli alla sanità e si chiede retoricamente perché soldi per le armi sì e soldi per la sanità no. Graziano Rinaldini dice che Forlì è una città splendida da rigenerare e rimettere in moto prima di tutto sul piano culturale. Attacca sulla incomprensibile politica dei musei di Zattini, da ultimo per la scelta sulla collezione Verzocchi. Fa appello alla grande forza del volontariato, poi ricorda che Forlì è la maggiore città industriale della Romagna e deve attrarre più sapere, più cervelli, più alta tecnologia, e non deve restare isolata. Gian Luca Zattini dice che bisogna votare per lui perchè in questi 5 anni ha fatto tanto e vuole portare a termine il lavoro per fare crescere Forlì e farne il motore della Romagna.

Applausi finali. Ringraziamenti. Strette di mano. Foto di rito. E appuntamento alla prossima sfida, se e quando ci sarà.