Il gruppo Pd di Forlì replica a Verdi e Rifondazione: “Nessuna cementificazione di aree agricole”

"Respingiamo al mittente le fantasiose ricostruzioni relative all’ultimo consiglio comunale"

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Il Gruppo Consiliare del Partito Democratico di Forlì respinge al mittente le fantasiose ricostruzioni relative all’ultimo consiglio comunale in cui, tra le numerose delibere, in quanto si trattava dell’ultimo consiglio del 2015, sono state approvate anche alcune delle varianti urbanistiche in odg, mentre le restanti sono state rinviate al primo consiglio utile del 2016. 

In conferenza di capigruppo, come sempre, era stato definito un orario di chiusura di massima e dopo tale orario i consiglieri di Forza Italia che avevano una cena di auguri, hanno lasciato definitivamente l’aula. Altri dell’opposizione hanno ritenuto di non partecipare ad alcune votazioni. Tutti gli argomenti erano stati approfonditi dal punto di vista tecnico come previsto dalle modalità di svolgimento delle sedute di commissione e di consiglio, con la presenza dell’assessore di riferimento, deidirigenti comunali e di tecnici esterni di fiducia dei gruppi, nella Seconda Commissione Consiliare , competente per argomento.

Nel merito delle delibere di carattere urbanistico approvate, la prima riguardava le sistematizzazioni di indicazioni per le procedure semplificate cosiddette “Varianti Sportello Unico” per l’ampliamento di imprese già esistenti, con l’introduzione di vincoli più stringenti in caso di rinuncia alla realizzazione dell’intervento, proprio per evitare possibili “speculazioni” sulle aree soggette a variante.
Una seconda delibera era riferita all’ ampliamento di una azienda già esistente , perciò Verdi e Rifondazione ci devono dire se vogliono consentire l’uscita dalla crisi e la ripresa dell’occupazione, oppure se per questioni puramente ideologiche dobbiamo negare ad aziende già insediate nella nostra città la possibilità di consolidarsi per quanto possibile per previsioni urbanistiche e norme esistenti.

La terza delibera riguardava il Polo di Pieve Acquedotto, un’area dal 1999 con destinazione urbanistica terziario commercio, che prevedeva l’attuazione di uno dei comparti già previsti dalla pianificazione vigente, con una possibilità di implementazione della dotazione commerciale consentita da una norma già approvata dal Consiglio Comunale durante l’amministrazione Balzani. Infatti il Comune di Forlì, per limitare gli effetti delle liberalizzazioni introdotte dal Governo Monti, stabilì che ampliamenti delle superfici commerciali fossero possibili solo in aree che avessero già destinazione urbanistica idonea e validazione commerciale. Perciò di quale cementificazione di aree agricole stiamo parlando? Di quale violazione del programma elettorale?

Come sempre, siamo in presenza di una esagerata volontà di protagonismo da parte di alcuni soggetti politici cittadini che sarebbe degna di miglior causa e di un attacco di carattere politico al Partito Democratico a prescindere dal merito delle questioni.

Gruppo Consiliare Partito Democratico Comune di Forlì

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