Workers buyout, Monti (Legacoop Emilia-Romagna): “Ogni anno investiamo dai 4 ai 6 milioni di euro”

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«Con le nostre finanziarie e il fondo mutualistico cooperativo negli ultimi 5 anni in Emilia-Romagna abbiamo investito dai quattro ai sei milioni di euro all’anno, e continueremo a farlo, nello sviluppo di nuove cooperative»: lo ha ricordato il presidente di Legacoop Emilia-Romagna, Giovanni Monti, ai margini dell’incontro di questa mattina promosso dalla Regione Emilia-Romagna sui workers buyout, le cooperative nate da crisi aziendali o da imprese prive di ricambio generazionale.

«È un fenomeno che sta assumendo sempre maggiore consistenza – ha sottolineato Roberta Trovarelli, responsabile della promozione di nuove imprese di Legacoop Emilia-Romagna –. Si va da imprese dalle dimensioni significative, come la Greslab di Scandiano che produce ceramiche, conta 50 soci e occupa 74 addetti, alla IT Distribuzione di Castel San Pietro Terme che conta 3 soci e 4 addetti. Il ruolo della cooperazione è a tutto campo: non si tratta solo di contribuire al finanziamento dell’operazione, viene svolto un vero e proprio lavoro di tutoraggio che va dall’analisi dell’idea imprenditoriale, al business plan, all’analisi dei mercati, fino a seguire passo per passo il decollo della nuova impresa». Sono 57 le cooperative nate in Emilia-Romagna con il percorso del workers buyout, «uno strumento – aggiunge Trovarelli – che ancora non è ben conosciuto e che può diffondersi con successo».

Grazie a queste nuove cooperative sono stati salvati 1.200 posti di lavoro. L’esperienza ha riguardato pressoché tutti i territori provinciali, con un picco a Forli-Cesena con 30 new coop: 2 a Rimini, 8 a Reggio Emilia, 3 a Ravenna; 1 a Parma, 4 a Modena, 2 a Ferrara e 6 a Bologna. Interessati diversi settori produttivi: il 5% nell’agricoltura, il 60% nell’industria, di cui quasi la metà nell’edilizia; il 35% nel settore dei servizi.

Al convegno di questa mattina hanno partecipato rappresentanti di Comuni, ordini professionali, sindacati e la Regione, con l’assessore Palma Costi, si sta impegnando attivamente per fare conoscere ancora meglio questo strumento.

«Negli utlimi anni – osserva Monti – la cooperazione è stata spesso descritta come una realtà in difficoltà, a causa soprattutto della crisi delle costruzioni, una crisi, oltretutto, che è sistemica. In realtà, sono state investite risorse molto importanti nella nascita e nel consolidamento di nuove cooperative, tanto che il saldo occupazionale della cooperazione in Emilia-Romagna è sempre stato, anche in questi anni, col segno positivo».

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