Furti in casa e contromisure: i suggerimenti di CNA Installazione e Impianti

Furti in casa? È in aumento il numero degli italiani previdenti: secondo una ricerca dell’Ipsos, in Italia sono 3 su 4 le famiglie che hanno installato un sistema antifurto, sia pure una semplice porta blindata. I furti negli appartamenti denunciati sono aumentati del 94 per cento tra il 2005 e il 2015. Si registra poi un calo: nel 2015 sono diminuiti del -8,7 per cento sul 2014, tendenza confermata tra gennaio e aprile 2016 con un -16 per cento sull’anno precedente.

“Questo calo potrebbe essere determinato anche da un senso di frustrazione dei cittadini – sottolinea Diego Prati, responsabile di CNA Installazione e Impianti Forlì-Cesena –. Solo il 2,7 per cento dei criminali viene assicurato alla giustizia. Di sicuro, però, il calo delle denunce cammina di pari passo con l’aumento dei sistemi di protezione nelle abitazioni private. Come è già successo per banche ed esercizi commerciali”.

 

Il Censis ha calcolato che, nel 2015, sono stati svaligiati 689 appartamenti al giorno, cioè 29 all’ora, 1 ogni 2 minuti. Se non direttamente, non c’è italiano che non abbia un parente, un amico, un conoscente al quale sia stata svaligiata la casa. Un’indagine di Lorien Consulting mostra come il 63 per cento degli italiani tra i 30 e i 74 anni tema che possa accadere anche a lui, in particolare mentre è in vacanza. Attenzione, però. La paura e la fretta, anche su questo fronte, possono essere cattive consigliere.

 

Secondo Prati, “prima di tutto è necessario analizzare le necessità dell’appartamento da difendere con l’installazione dell’impianto antifurto. Ne va anche del prezzo, che può variare da poche centinaia fino a diverse migliaia di euro. Il costo dell’impianto è determinato da più variabili: il numero di componenti da installare (che dipende dalle dimensioni dell’abitazione e dai punti di accesso da proteggere), la funzionalità e le caratteristiche dei singoli componenti, l’installazione, la presenza di animali in casa, il numero di ore e/o di giorni nei quali l’abitazione rimane deserta”.

 

Si può optare pure per il fai-da-te: la rete offre soluzioni anche da solo cento euro (fino a 700), kit standard composti da una centrale, sensori (contatti magnetici e/o rilevatori a infrarossi), tastiera, sirena e combinatore telefonico, quasi tutti con interfaccia wireless.

 

“La soluzione autarchica, però – continua Prati – presenta non pochi svantaggi. Prima di tutto, se l’antifurto non è installato da un impiantista non solo abilitato ma anche esperto del settore non può ottenere la dichiarazione di conformità e, di conseguenza, non viene assicurato. Si tratta, poi, di meccanismi delicati e le possibilità che non funzionino correttamente sono alte. Impianti fai da te o realizzati da impiantisti improvvisati sono meno sicuri e possono creare disturbi generando evitabili contenziosi”.

 

Regolari fatture rilasciate per i materiali acquistati e il lavoro svolto da un professionista oltre che il pagamento tramite bonifico sono requisiti imprescindibili per usufruire degli sgravi fiscali riconosciuti alle ristrutturazioni edili, pari alla metà della spesa. Il consiglio dei tecnici, insomma, è quello di rivolgersi a personale specializzato e utilizzare materiale certificato per evitare una spesa che possa rivelarsi superflua alla prima prova anti-crimine. E una brutta delusione al ritorno dalle vacanze. Ricordiamo che CNA Cittadini, che col proprio CAF ha appena concluso molto positivamente la campagna dichiarazioni dei redditi (8.300 in totale in provincia, con una crescita di circa +150 rispetto al 2015) è a disposizione dei cittadini per dare consulenza per tutto quanto riguarda gli sgravi fiscali, opportunità interessanti e in continua evoluzione (pensiamo ai bonus mobili al 50 e 65%).

 

In allegato: foto di Diego Prati, responsabile di CNA Installazione e Impianti Forlì-Cesena