Arte al Monte: domani approda nelle sale espositive la biblioteca immaginaria di Rabelais

La mostra è nata più di 10 anni fa da un'idea di Gianni Zauli e realizzata da artisti del concorso internazionale "Libri mai mai visti" dando così forma ai libri immaginati dallo scrittore francese

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Dopo gli studi d’artista di Carlo Cola, Arte al Monte si appresta ad ospitare nei suoi spazi al piano terra del Palazzo del Monte di Pietà in corso Garibaldi 37, a Forlì, una vera e propria biblioteca immaginaria, quella che François Rabelais descrive nel settimo capitolo del Libro secondo del Gargantua et Pantagruel. “La bibliothèque imaginaire de Rabelais” si intitola, infatti, la mostra in programma ad Arte al Monte da sabato 10 dicembre (vernice alle 11). 

LA MOSTRA

La mostra durerà fino a domenica 15 gennaio 2017, ed è nata più di 10 anni fa da un’idea di Gianni Zauli e realizzata da alcuni artisti del concorso internazionale “Libri mai mai visti” (promosso dall’associazione “VACA vari cervelli associati”) dando così forma – nei modi più disparati – ai libri immaginati dallo scrittore francese.

“Rabelais – scrive il curatore della mostra – si ispirò alla biblioteca di Saint Victor per redigere questo catalogo burlesco dove si fa beffa della scienza scolastica, teologica e di polemica religiosa. L’elenco racchiude soli titoli immaginari, anche se alcuni si ispirano ad autori e opere realmente esistenti. È partendo da questi titoli, e dal desiderio di vederli e di toccarli con mano, che è nata la mostra. Artisti e creativi italiani e stranieri hanno preso a prestito alcuni dei titoli regalando loro, dopo cinque secoli di immaterialità evanescente, un’essenza concreta e tangibile”

Allestita per la prima volta in Francia nell’estate del 2003, all’interno della Maison de la Devinière (supposta casa natale di Rabelais), la mostra è stata poi ospitata nel suggestivo Château de Lichtenberg in Alsazia, per approdare nel 2004 al Museo dell’illustrazione di Ferrara, e nel 2007 alla Fiera del libro di Torino e al Festival della filosofia di Modena.

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