Albertini (Tribunato): “Pensiamo a fare grandi cose per la Romagna”

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Franco Albertini, Primo Tribuno, interviene a nome del Tribunato di Romagna sulla polemica autonomista e dice: “Finalmente si ricomincia a parlare della Romagna come entità distinta dall’Emilia. Non commentiamo la ridda di interventi che si stanno susseguendo in questi giorni, a noi interessa solamente che la Romagna sia meglio identificata e che le sue eccellenze siano valorizzate”. Il Tribunato è una associazione culturale (un ente morale) nato 50 anni fa per volere di Alteo Dolcini e Max David volta a valorizzare il meglio della Romagna. 

“Nell’anno del nostro cinquantesimo – prosegue Albertini – noi Tribuni ci battiamo ogni giorno perché il meglio della Romagna venga messo in valore e lavoriamo affinché le amministrazioni pubbliche e le istituzioni di ogni genere siano consapevoli della necessità di lavorare assieme per pensare un grande progetto culturale per la Romagna. Ma lo facciamo guardando al futuro, consapevoli del passato”.

Per festeggiare i suoi primi 50 anni il Tribunato di Romagna ha tenuto a battesimo il volume “Quella strana idea di Romagna. Alteo Dolcini, Max David e il ‘Senato’ della Romagna”, scritto dalla giornalista e Tribuna Letizia Magnani. Nel libro si ripercorre la rivendicazione di autonomia voluta da Aldo Spallicci nel 1946 e si racconta di come quella istanza, valida nel 1946, sia oggi percorribile solo sfidando le realtà economiche, politiche, culturali, sociali della Romagna ad unirsi per lavorare assieme in contesti che abbiano la forza critica di dialogare con le istituzioni regionali, nazionali e sovranazionali. La dimensione oggi, a differenza del 1946, non può che essere l’Europa e il mondo.

“Diffidiamo di chi – conclude Franco Albertini – utilizza la bandiera dell’autonomia a scopo puramente elettorale. C’è un motivo se nel Tribunato accogliamo le persone che riteniamo più meritevoli, che, romagnole di origine o di stirpe, con il proprio esempio o mestiere siano in grado di illuminare la nostra terra. Fra queste persone non ci sono i politici e ancor meno i politicanti”.

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