Imprese, Moretti (Camera Commercio Romagna): “Il nostro sistema produttivo ha agganciato la ripresa”

I dati dei primi dieci mesi del 2017 per le province di Rimini e Forlì-Cesena: performance "molto positive" sull'export, crescita della produzione industriale e una buona stagione turistica, in crisi il commercio al dettaglio

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Performance “molto positive” sull’export, crescita della produzione industriale e una buona stagione turistica. E’ la fotografia che scatta per le imprese di Rimini e Forli’-Cesena la Camera di commercio della Romagna, presentando alla stampa i numeri relativi ai primi 10 mesi dell’anno. “Il sistema produttivo ha agganciato la ripresa”, afferma il presidente Fabrizio Moretti, anche se non mancano le zone d’ombra: ci sono “difficolta’” per l’agricoltura, che soffre di problemi sia “strutturali”, che legati al clima, mentre resta “in crisi” il commercio al dettaglio, in particolare per quanto riguarda le piccole strutture. “Critica” rimane la dinamica dei prestiti bancari e quella delle sofferenze.

A livello complessivo, entra nel dettaglio delle statistiche Moretti, nel 2016 il valore aggiunto si e’ assestato sui 19,5 miliardi di euro, 8,7 per la provincia di Rimini e 10,8 per quella di Forli’-Cesena. E quest’anno e’ previsto in aumento dell’1,5% e il prossimo anno dell’1,4%, valori inferiori alla media regionale ma superiori a quella nazionale.

A fine del terzo trimestre si contano 88.730 localizzazioni attive, di cui 71.731 sedi di azienda: circa un quarto appartengono ai servizi e altrettanto al commercio; seguono costruzioni, agricoltura e pesca, alberghi e ristoranti. Per quanto riguarda Rimini si registra, prosegue Moretti, “un buon andamento”: le localizzazioni sono stabili, con 34.381 imprese attive; bene l’export, in crescita del 7,4% e trainato dalla moda; mentre si consolida il turismo, con arrivi e presenze in rialzo, in particolare quelle straniere.

Giu’ le ore di cassa integrazione, su dello 0,6% i prestiti alle imprese, ma in calo del 5% per quelle con meno di 20 addetti. Certo ci sono delle “note negative”: permangono la crisi del commercio al dettaglio, una elevata disoccupazione (specie giovanile), le sofferenze bancarie, pari al 16% degli impieghi. “Molto positivo” il dato delle startup, 101, in crescita di oltre il 48%, mentre calano cooperative e imprese artigiane, rispettivamente dell’1,9% e dell’1,1%. A livello settoriale l’agricoltura registra un numero di imprese in calo, mentre “dati molto positivi” dalla manifattura, con crescite intorno al 3% di produzione, fatturato e ordinativi. Continua la flessione nel numero di imprese edili, ma “finalmente” cresce il volume di affari. Territorio ancora negativo, poi, per il commercio e i trasporti.

Passando al lavoro, nel primo trimestre dell’anno il tasso di occupazione e’ al 63,1%, quello di disoccupazione al 10,3%, la disoccupazione giovanile al 31,8%. La provincia di Rimini ha il miglior saldo occupazionale destagionalizzato, positivo per 1.602 unita’. Le previsioni stimano un rialzo del valore aggiunto dell’1,6% quest’anno e dell’1,3% nel 2018.

Guardando verso Forli’-Cesena, nonostante la flessione delle imprese attive dell’1,1%, sono 37.625, nella manifattura cresce la produzione, del 2,2%, il fatturato, del 10%, gli ordini e l’occupazione, del 2,2%. In calo di oltre il 2% le imprese agricole, mentre per l’edilizia prosegue la crisi, con territorio negativo sia per il numero delle imprese che per il volume d’affari.
Moderato aumento, l’1%, per le vendite nel commercio al dettaglio; boom per il commercio con l’estero con le esportazioni che crescono di oltre il 7%; ma calo del numero di imprese. Stabili le strutture turistiche, con arrivi e presenze in rialzo rispettivamente del 4,4% e del l’8,7%. Il tasso di occupazione al primo trimestre e’ al 67.9%; quello di disoccupazione al 6,7%; giovanile al 17,1%. Saldo occupazionale positivo per 1.416 unita’. Giu’ le ore di cig, mentre i prestiti alle imprese sono in calo del 3,6%, le sofferenze sono al 13,6%.
Infine si stima una crescita del valore aggiunto dell’1,5% quest’anno e dell’1,4% il prossimo.

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