Sordità: applicate le prime protesi osteointegrate all’ospedale di Forlì

Restituiscono l'udito a pazienti con orecchio gravemente sordo, cui non si possono applicare apparecchi acustici convenzionali

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Pochi giorni fa, all’ospedale “Morgagni-Pierantoni” di Forlì, nell’Unità Operativa di Otorinolaringoiatria, diretta dal dottor Claudio Vicini, sono state applicate le prime protesi osteointegrate su pazienti gravemente sordi. “Il sistema di protesizzazione osteointegrato – spiega il dottor Andrea De Vito, l’otorinolaringoiatra che, per primo, ha effettuato questo intervento – consente una migliore e più efficace resa riabilitativa uditiva, se vengono rispettate le indicazioni anatomiche e audiologiche. Va ricordato che queste protesi vengono già inserite all’ospedale di Rimini, ma che, per il nosocomio forlivese, si tratta di una prima applicazione.” 

Quando gli apparecchi acustici convenzionali, o gli interventi chirurgici sono inefficaci, gli impianti osteointegrati si sono dimostrati utili per il recupero dell’udito di alcuni tipi di pazienti. Si tratta di impianti osteointegrati, nascosti sotto la pelle, che richiedono solo l’adattamento, per induzione magnetica, di un piccolo elemento esterno. Questo impianto consente di recuperare l’udito a pazienti con un orecchio gravemente sordo, a causa di infezioni, traumi e malformazioni.

“Le spese delle protesi complete di porzione osteointegrata, che viene inserita con un piccolo intervento, e di porzione esterna elettronica – spiega il dottor De Vito – sono, al momento, completamente coperte dal sistema sanitario regionale. Per quanto riguarda l’indicazione alla protesizzazione, essa viene confermata da una prova, che simula l’effetto riabilitativo uditivo, in modo che il paziente si renda conto, prima dell’intervento, quale sarà il risultato finale”.

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