Arte. Inaugurata la mostra “Luci e ombre del legno” al CEUB di Bertinoro

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Inaugurata al CEUB la scorsa domenica la mostra “Luci e ombre del legno”, allestita negli spazi del Museo Interreligioso e del Centro Residenziale Universitario, che abitano la Rocca di Bertinoro. La mostra raccoglie le opere selezionate durante la XII Edizione del Simposio Internazionale di scultura in legno del Tesino (TN), organizzato dal Centro Documentazione del Lavoro nei Boschi e dalla Galleria d’Arte Atrebates di Dozza.

All’evento hanno partecipato Gabriele Fratto, sindaco della cittadina, Gabriele Bertacchini, curatore del Simposio del Tesino, Lucia Govoni della Galleria Artebates di Dozza, Remo Tomasetti, presidente del Centro di Documentazione del Lavoro nei Boschi e Michela Schiavi, Presidente della cooperativa CavaRei, che ospita parte della mostra presso il parco pubblico di via Bazzoli presso il quartiere Cava. A fare gli onori di casa sono stati Andrea Bandini, manager del Centro Universitario di Bertinoro ed Enrico Bertoni, direttore del Museo Interreligioso.

La mostra itinerante sarà visitabile a Bertinoro fino al 23 maggio previo acquisto dell’ingresso ridotto al Museo Interreligioso. Il 26 maggio l’evento di finissage si terrà nella sede di CavaRei in via Bazzoli a Forlì. Tra gli affascinanti pezzi in esposizione, si segnala la scultura “Thirst” del giovane artista iraniano Reza Bastami, vincitore del Premio “Galleria Atrebates”, come migliore giovane scultore emergente, durante la XII Edizione del Simposio del Tesino. Le linee morbide di Bastami si scontrano con i volumi appena abbozzati e lasciati non finiti. Un contrasto che lascia emergere la costante sete di verità e bellezza da parte dell’uomo.

Tra le opere presenti, si segnala “Vita segreta di una robinia” di Aldo Pallaro: artista presente all’inaugurazione, che nella sua poetica va alla ricerca del contatto intimo con la materia del legno, superando un facile rapporto di superficie che si ferma alla scorza dell’albero. La scultura “Senza luce” di Alessandro Pretto, vincitore dell’ultima edizione del Simposio, si ispira alla ricerca della ferita che inferta nella natura, va a rinfragersi nella dimensione della natura alla quale appartiene anche l’essere umano.
Particolarmente apprezzate dalla critica le opere di due scultori presenti in mostra, Lara Steffe, con la sua esplorazione onirica dell’universo femminile, e Paul De Döss-Moroder, impegnato nella sua poetica nel rinnovamento dell’arte sacra.

Il pomeriggio è stato allietato da un rinfresco organizzato e offerto dai volontari de L’Altro Giardino, progetto di agricoltura.

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