Tratta delle donne. Forlì, costringevano giovani nigeriane alla prostituzione: 3 arresti

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Al termine di una indagine, iniziata nel mese di marzo, condotta dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Forlì, con la collaborazione, nella fase esecutiva, del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri Forlì-Cesena sono stati arrestati due nigeriani, una donna di 29 anni ed un uomo di 34 anni, oltre a un forlivese di 59 anni.

I tre sono responsabili, in concorso tra loro, dei reati di «riduzione in schiavitù art. 600 CP» e «tratta di persone art. 601 CP», con l’aggravante della finalità dello sfruttamento della prostituzione per avere attirato in Italia, con la falsa promessa di un lavoro in fabbrica, due giovani ragazze nigeriane di 22 anni, poi sfruttate ed avviate alla prostituzione; le due giovani erano costrette a consegnare ai loro aguzzini la maggior parte dei loro guadagni, con la prospettiva di poter un giorno riuscire a riscattare la loro libertà dietro il pagamento di euro 35.000,00 a testa.

Per garantirsi l’obbedienza assoluta delle giovani vittime, la ventinovenne nigeriana e il fidanzato, avevano sottoposto le due ragazze al rito di giuramento della tradizione ‘JuJu’, le obbligavano a prostituirsi dietro la costante minaccia di morte e/o di maledizioni terribili riducendole in schiavitù per circa due anni. Le vittime hanno trovato la forza di ribellarsi grazie al recentissimo editto dell’OBA, la massima autorità religiosa del popolo Edo, con cui sono stati vietati tutti i riti di giuramento ‘JuJu’.

Le indagini del caso, inizialmente coordinate dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Forlì sono state in seguito assunte dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Bologna – Direzione Distrettuale Antimafia –.

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