Monti, Legacoop Emilia Romagna: “Allarme caro energia: impegni concreti da chi si candida”

“L’incremento dei costi dell’energia e delle materie prime mette a rischio le attività delle imprese, anche di quelle cooperative che finora, grazie ai meccanismi mutualistici e intaccando le riserve patrimoniali, hanno mostrato resilienza e capacità di investire sul futuro”: l’allarme viene da Giovanni Monti, presidente di Legacoop Emilia-Romagna.

A soffrire dell’incremento dei costi sono tutte le famiglie, con forti riflessi sui consumi e sulla tenuta della piccola e della grande distribuzione. Coop e Conad, ad esempio, stanno mantenendo un difficile equilibrio tra la necessità di fare quadrare i conti, i bisogni dei produttori e quelli dei consumatori svolgendo con responsabilità un ruolo di calmieramento dei prezzi.

“In particolare – precisa Monti – le più colpite sono quelle energivore, come le imprese manifatturiere, quelle dei trasporti, ma un po’ tutte le cooperative devono rivedere i conti e programmare interventi di contenimento dei costi. Se in certe tipologie aziendali si può arrivare fino al ricorso agli ammortizzatori sociali, questo non si può fare in quelle che garantiscono servizi alla persona, come le Cra o i servizi per l’infanzia, per gli anziani e per le persone più fragili. Un tipo di utenza che non si può certo lasciare in mezzo a una strada!”.

Discorso analogo per l’agroalimentare e per le cooperative di abitanti, queste ultime alle prese con l’aumento delle bollette che pesa su nuclei familiari economicamente deboli.

“Le forze politiche che si stanno affrontando in campagna elettorale in questo sciagurato periodo – conclude Monti – devono dire con chiarezza cosa intenderanno fare dopo il 25 settembre: non è tempo di vuote promesse, ma di impegni concreti sulla scia di quanto le imprese e le forze sindacali chiedono con forza: price cap sui costi energetici che coinvolga l’Europa, forti incentivi allo sviluppo delle energie rinnovabili e adozione di tutte quelle azioni, come l’installazione dei rigassificatori e la ripresa dell’estrazione degli idrocarburi, che servono ad affrontare l’emergenza. Diversamente, non solo l’autunno, ma anche la prossima primavera rischiano di vedere l’erosione del potere d’acquisto con esiti pesantissimi sulla tenuta della coesione sociale. Non c’è tempo da perdere!”.