Forte scossa di terremoto con epicentro a Marradi. La terra trema anche in Romagna, crepe in alcune case

Una forte scossa di terremoto di magnitudo 4.9 ha fatto tremare la terra alle 5.10 di questa mattina, tra Toscana e Romagna.

sismografo terremoto

La scossa di terremoto con epicentro a 3 km da Marradi (Firenze) e ad una profondità di 8,4 km,  è stata avvertita distintamente in varie zone della vicina Romagna colpita dall’alluvione di maggio, in particolare nelle zone interne delle province di Forlì-Cesena e Ravenna.

I vigili del fuoco di Forlì stanno facendo controlli per crepe in alcune case, al momento non risultano persone coinvolte. Molte le chiamate alla sala operativa di cittadini spaventati. Si stanno facendo verifiche su segnalazioni di danni.

Vigili del fuoco all’opera per le verifiche

Dalle 4.38 l’INGV ha registrato uno sciame sismico con l’evento più alto di magnitudo 4.8 alle 5.10, profondità 8 Km ed epicentro localizzato nei comuni di Marradi (FI), Palazzuolo sul Senio (FI) e Tredozio (FC).

Decine le richieste di informazioni e di sopralluoghi per verifiche strutturali ricevute dalle sale operative dei vigili del fuoco di Firenze e Forlì.

Maggiori criticità nel forlivese: squadre al lavoro per sopralluoghi tecnici a Tredozio, Modigliana (dov’è stata evacuata per precauzione una RSA) e Rocca San Casciano (per crepe e caduta di intonaci in abitazioni). Nessuna segnalazione di persone coinvolte è giunta finora.
L’elicottero Drago 53 del reparto volo di Arezzo è in ricognizione aerea sui comuni di Modigliana, Tredozio, Portico, Rocca San Casciano, Dovadola e Castrocaro.

L’aggiornamento da parte della Protezione Civile regionale

La serie di scosse che si sono verificate stamattina presto al confine tra Toscana ed Emilia-Romagna – la più forte a Marradi, nel Mugello, di magnitudo 4.8 – sono state avvertite in diverse località della regione. Nessun danno significativo: qualche criticità è stata registrata a Tredozio, in provincia di Forlì-Cesena, dove risulta inagibile il Municipio per la presenza di crepe e solo dopo i sopralluoghi tecnici si deciderà la riapertura. Il Comune ha segnalato che molte strutture sono danneggiate e che, in via precauzionale, si sta evacuando una porzione di una casa di riposo per anziani.
Portico e San Benedetto due palazzine sono state evacuate, altre tre a Rocca San Casciano.

“Il sistema regionale di Protezione civile si è subito attivato- spiega Irene Priolo, vicepresidente della Regione con delega alla Protezione civile-. Insieme alle strutture territoriali, proseguiranno tutto il giorno le verifiche con i tecnici incaricati. Al momento non risultano danni significativi a persone o cose. Insieme al presidente Bonaccini, siamo in costante contatto con tutti i sindaci dei comuni più vicini all’epicentro che in alcuni casi, in via precauzionale, hanno chiuso le scuole”.

Oggi sono chiusi gli edifici scolastici, di ogni ordine e grado, di Brisighella e Riolo Terme(nel ravennate) e di TredozioModiglianaPortico e San BenedettoDovadola, Rocca San Casciano, Castrocaro Terme e Terra del Sole (nella provincia di Forlì Cesena).

Al momento sono già in azione sei squadre di tecnici, due in provincia di Ravenna e quattro nel territorio del forlivese-cesenate.

L’Agenzia regionale di Sicurezza territoriale e Protezione civile ha svolto immediatamente il proprio compiti, in raccordo con le Prefetture, e preso contatto con i Comuni, i gestori dei servizi pubblici, delle strade e delle ferrovie per la verifica della situazione. Il volontariato di Protezione civile è stato attivato in provincia di Forlì-Cesena.

Al Palasport di Tredozio sono state allestite 100 brandine per chi vuole passare la giornata e la notte fuori casa, in via precauzionale. Sempre a Tredozio stanno attivando una cucina, che sarà a disposizione per ogni necessità.

Mattarella a Forlì per l’avvio dell’anno scolastico

Nel pomeriggio è in programma la visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Forlì, per l’apertura dell’anno scolastico, con la XXIII edizione di “Tutti a Scuola”

A Rainews24, Fabrizio Curcio, Capo dipartimento Protezione civile ha dichiarato: “Non risultano situazioni particolarmente difficili o danni particolari. Le verifiche continueranno nella mattinata. Per il momento non ci sono altre attività se non informare la popolazione”.

La zona interessata dal terremoto a Marradi “è caratterizzata da alta pericolosità sismica”. Così l’Ingv a Rainews24, ricordando che sono due i forti terremoti del passato più vicini all’area della sequenza sismica di queste ore, entrambi con epicentro nella zona del Mugello regione storica nel cuore dell’Appennino tosco-emiliano a circa 25 km a nord di Firenze: l’evento del 13 giugno 1542 di magnitudo stimata (Mw) 6.0 e l’evento sismico del 29 giugno 1919 di magnitudo (Mw) 6.4. In particolare il terremoto del 1919 è uno dei più importanti terremoti italiani del XX secolo, e anche uno dei più forti ad oggi conosciuti con epicentro nell’Appennino settentrionale; la zona colpita fu quella del Mugello, con ingenti danni sia nella provincia di Firenze che nel versante romagnolo dell’Appennino.

Dalla mappa della sismicità storica, l’epicentro odierno – riferisce l’Ingv – risulta essere relativamente vicino anche ai terremoti dell’Appennino Tosco-Romagnolo in particolare al terremoto del 22 marzo 1661 Mw 6.05 e del 29 ottobre 1725 Mw5.67.