L’IRST di Meldola a capo del progetto 3D-Pioneer per potenziare le cure contro il Glioblastoma multiforme

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Un Pioniere per migliorare lo screening sui farmaci e sulle terapie cellulari avanzate per la cura del glioblastoma multiforme (GBM), forma rara e aggressiva di tumore al cervello. Tutto grazie allo sviluppo di una piattaforma traslazionale che sfrutta la tecnologia di stampa in 3D.

Questo il target finale dello studio 3D-Pioneer (3D-Printed onco-neurospheres), progetto che vede IRST “Dino Amadori” Irccs capofila in un partenariato con l’Irccs in Tecnologie Avanzate e Modelli Assistenziali in Oncologia di Reggio Emilia, TPM – Tecnopolo Mirandola “Mario Veronesi” e Fondazione Democenter-Sipe. Un progetto che ha ottenuto un finanziamento di 500mila euro dalla Regione Emilia-Romagna tramite bando Programma operativo regionale (Por) – Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) destinato a progetti di ricerca industriale strategica.

3D-Pioneer prevede un investimento complessivo di 700mila euro e la quota in capo a IRST è di oltre 328mila euro. Dei 500mila euro finanziati dal bando, all’Istituto ne arriveranno 230mila. La responsabile scientifica del progetto è la dott.ssa Anna Tesei ricercatrice del Laboratorio di Bioscienze IRST. Con la dott.ssa Tesei, il gruppo di lavoro composto da Martina Bedeschi, Noemi Marino, Melania Elettra Vaccari, Valentina Venturi, Arianna Battisti; mentre per la gestione e il coordinamento del progetto e partenariato, fondamentale l’apporto dell’Ufficio Ricerca, Innovazione e Trasferimento tecnologico (nella foto, la dott.ssa Monica Tramontin).

Il progetto, nel corso del primo anno, lavorerà per riprodurre con protocolli di stampa tridimensionale delle sfere multicellulari di glioblastoma rappresentative delle complesse interazioni cellulari e molecolari del microambiente tumorale, in grado di impattare sull’efficacia delle terapie. Tali protocolli utilizzeranno linee commerciali o colture primarie di glioblastoma, in associazione con cellule immunitarie ed endoteliali. Seguirà una fase intermedia di validazione del modello e, in parallelo, a partire dal terzo trimestre del primo anno si prevede la biostampa seriale di sferoidi di glioblastomi omogenei per forma, volume e densità.

I modelli ottenuti saranno quindi usati per test di citotossicità, con il supporto di strumentazioni integrate utili allo screening messe a disposizione dalle imprese partecipanti al progetto. Infatti, per questo studio sono coinvolte, due aziende regionali, la Celldynamics e la Cellply.

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