Skema, le PMI della Romagna e le sfide di export e internazionalizzazione: 571 realtà sono in provincia Forlì-Cesena

Più informazioni su

Il Made in Italy nel mondo vale 660 miliardi di euro: un terzo del PIL per il nostro Paese. Ma chi fa export non sono solo i pochi giganti della nostra industria. Anche le PMI, magari a conduzione familiare, accettano sempre più spesso di affrontare il mercato globale ed esportare. Soprattutto, iniziano a considerarlo obiettivo necessario per continuare a crescere. Accade in Romagna e in tutta la regione. In Emilia Romagna ci sono ci sono 15 mila PMI. Ma l’80%, è di piccola dimensione e il 20% di quella media. Se guardiamo solo alla Romagna e solo alla dimensione media, vediamo che operano 1.398 medie imprese nella fascia tra i 50 e 249 dipendenti e un fatturato annuo non superiore a 50 milioni di euro: 571 sono in provincia Forlì-Cesena, 445 in quella di Ravenna e 382 a Rimini.  Il tema è quindi quello di come accompagnare e indirizzare verso l’estero, con business plan internazionali e con consulenti in loco in grado di introdurli nel mercato delle nazioni target.

È questo l’argomento affrontato ieri (18 gennaio) a Palazzo di Varignana (BO) da Andrea Moretti, partner dello studio di consulenza aziendale di Rimini Skema e responsabile delle aree di pianificazione, controllo e consulenza in ambito ESG, durante la tredicesima edizione internazionale dell’appuntamento itinerante Travel Hashtag. Manifestazione a cui partecipano rappresentanti di istituzioni, giornalisti, marketing manager e imprenditori. Nel pomeriggio durante il talk “Asset per la comunicazione delle eccellenze italiane all’estero”, Andrea Moretti ha spiegato come accompagnare le PMI fuori dai confini e come in questo percorso si possa ricorrere anche a fondi o partecipare a bandi regionali, PNRR e UE.

“Le imprese romagnole mostrano buona propensione all’import/export, attraverso esportazioni e importazioni dirette, buona parte attraverso distributori/intermediari. Le difficoltà che ci indicano sono nella maggior parte dei casi: individuazione dei partner strategici giusti, disponibilità di informazioni corrette e complete sul Paese target, burocrazia e complessità di alcune operazioni societarie, incertezza e instabilità geopolitica. Il nostro compito – ha spiegato Andrea Moretti – –è quello di affrontare questi problemi e consigliare alle PMI di non guardare solo allo sviluppo commerciale inteso come iniziativa destinata alla mera vendita spot, magari originata da una opportunità del momento, ma realizzare un piano industriale specifico del progetto in tutte le sue parti: organizzative ed economico-finanziarie. Solo così si può competere sui mercati esteri”.

In chiusura Andrea Moretti ha poi illustrato un fenomeno nuovo importante a Rimini e in Romagna, la crescita del numero delle startup ormai diventate vere e proprie imprese: “Rimini è la terza provincia a livello regionale, dopo Bologna e Modena, per numero di startup attive sul suo territorio: 93. In quella di Forlì e Cesena sono 59 e in quella di Ravenna 67. Il numero totale arriva a 219 nuove imprese create da idee innovative e iscritte all’albo nazionale startup. Iniziano a pesare pure per fatturato raggiunto: quasi metà arrivano a 100 mila euro, il 20% si colloca tra i 100 e 500 mila, mentre il 4% di loro è già sopra i 500 mila e il 5% vola oltre 1 milione di euro. Sono aziende che nascono con già al loro interno una corretta visione internazionale, chi le fonda è figlio della generazione Erasmus. Vanno però seguite e accompagnate da consulenti specializzati, anche in quella che è la loro prospettiva originaria di sviluppo internazionale del loro business. Faccio un esempio: recentemente abbiamo assistito una startup che in soli due anni, partendo dalla semplice idea di impresa,ha già costruito partnership e trovato clienti in 8 Paesi tra UE ed extra UE”.

Più informazioni su